Sudan, il massacro continua: 60 morti
I manifestanti sono stati repressi con forza da polizia e paramilitariPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Continua a salire, senza sosta, il bilancio delle vittime in Sudan.
Centinaia di manifestanti si sono riuniti nella capitale Khartoum, ma sono stati repressi dalla polizia e dalle forze paramilitari con una forza inaudita: al momento il massacro ha causato 60 morti e decine di feriti.
Il capo del Consiglio transitorio del Paese, Abdel Fattah al-Burhan, ha annunciato che si terranno elezioni regionali entro nove mesi e ha cancellato i precedenti accordi raggiunti con i gruppi dell'opposizione.
Il generale ha ammesso la responsabilità di alcuni ex funzionari coinvolti in casi di corruzione e altri reati. Il nuovo governo avrà l'obiettivo di riportare la pace e creare delle condizioni di vita stabili e durature nel rispetto della libertà pubblica e dei diritti umani. Ufficialmente repubblica presidenziale federale democratica, le politiche del Sudan sono considerate dalla comunità internazionale come autoritarie a causa del predominio incontrastato del Partito del Congresso Nazionale nel settore giudiziario, esecutivo e legislativo.
(Unioneonline/M)