Spagna e Portogallo, elettricità ripristinata, Sanchez: «Le cause? Nessuna ipotesi esclusa»
Trasporti in tilt, case, uffici e negozi al buio per un’intera giornata. Guasto o sabotaggio?(Ansa)
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L'elettricità è stata ripristinata in oltre il 99% della Spagna continentale, dopo il massiccio blackout che ha colpito ieri la penisola iberica: lo ha annunciato stamattina il gestore della rete, Ree. Anche in Portogallo la rete elettrica è ora «perfettamente stabilizzata».
Ieri alle 12.30 un maxi blackout ha fatto piombare nel buio Spagna, Portogallo e sud della Francia: in tilt aeroporti, treni, metropolitane, intere città alle prese con semafori spenti ed enormi difficoltà di comunicazione, senza internet e con i cellulari che si sono via via scaricati.
Un incubo dalle cause ancora incerte con il premier Pedro Sanchez che ha presieduto riunioni di emergenza, senza togliere dal campo nessuna ipotesi: «Nulla può essere escluso». Neanche un sabotaggio o un attacco hacker, come nelle prime ore si era ipotizzato, anche se nel corso della giornata l'Agenzia Cyber Ue ha scartato la possibilità di un attacco, parlando di un "guasto".
Il gestore della rete elettrica portoghese ha invece ipotizzato un fenomeno, noto come "vibrazione atmosferica indotta", che provoca guasti di sincronizzazione tra i sistemi elettrici «causando successive perturbazioni lungo la rete europea interconnessa», legato a variazioni estreme delle temperature nell'entroterra spagnolo.
I tecnici e le autorità sono al lavoro per capire cosa è successo. L'enorme blackout, uno dei peggiori registrati in Europa e che ricorda quello in Italia del settembre del 2003 che trascinò il Paese nel caos, ha mandato nel panico la popolazione, con lunghe file e assalti nei supermercati per fare incetta di pile e generi di prima necessità. Convogli evacuati, centinaia di passeggeri in fila indiana nei tunnel della metropolitana che tentavano di riemergere in superficie, guidati dalla luce dei cellulari, il caos nelle stazioni di Atocha e Chamartin a Madrid, ma anche negli aeroporti di Barajas e di El Prat, a Barcellona, dove migliaia di viaggiatori a causa di voli soppressi hanno dovuto trascinare bagagli fuori dagli scali, cercando mezzi d'emergenza per raggiungere le proprie destinazioni: tutta la Spagna è piombata in una situazione d'emergenza mai vissuta dai giorni caldi della pandemia nel 2020.
Ospedali costretti a garantire i supporti vitali ai pazienti con i gruppi elettrogeni autonomi, mentre partivano gli appelli delle autorità alla cittadinanza a non circolare in auto, se non per ragioni imprescindibili. E ancora, negozi e ristoranti chiusi a mano a mano che passavano le ore.
Pesanti ripercussioni anche in Portogallo e in alcune parti della Francia, per qualche minuto. Il primo ministro lusitano, Luis Montenegro, ha affermato che «tutto indica che in Spagna si sia originata la situazione» di emergenza. E si starebbe indagando anche su un possibile attacco informatico, che ha portato al parziale collasso dei servizi.
(Unioneonline)