Daraa, che conta una popolazione di circa 80.000 persone, è il capoluogo della regione agricola e tribale dell'Hawran, nota sin dall'antichità come "il granaio del Levante" ma ora tra le più povere della Siria e tra le più colpite da sei anni di siccità. L'assenza di precipitazioni idriche ha colpito duramente anche i raccolti della Jazira, regione orientale siriana, anch'essa dominata dal tribalismo, la cui popolazione è emigrata in massa proprio nell'area di Daraa, aumentando la tensione sociale interna. A questo si aggiungono tensioni più recenti, una per tutte quella dovuta alla controversia tra la Syriatel, compagnia di telefonia cellulari di proprietà di Rami Makhluf, cugino del presidente Bashar al-Asad, e la cittadinanza di Daraa, che rifiutava l'installazione di una serie di ripetitori in vicinanza di abitazioni e cisterne d'acqua potabile. I residenti denunciano inoltre da tempo numerosi episodi di corruzione, tanto che il sindaco, membro di uno dei clan locali, si sarebbe schierato a fianco degli abitanti contro il governatore, Faysal Kulthum, rappresentante di Damasco oggi dimesso dal presidente siriano. L'esasperazione degli abitanti di Daraa avrebbe poi raggiunto limiti "insopportabili" dopo l'arresto a fine febbraio di 15 bambini, di età compresa tra gli otto e i dieci anni, appartenenti tutti al clan degli Abizayd, sorpresi a scuola a cantare slogan delle rivolte in corso nella regione. I bambini sono stati rilasciati solo lunedì scorso. Ma dietro le sbarre rimangono a Damasco altri membri dei clan Damasco, e Aisha Abizayd, in carcere da febbraio perché "colpevole di aver espresso un'opinione politica su Internet".
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