Ridisposti i militari italiani in Iraq e Kuwait: il contingente rimane invariato
Secondo quanto si apprende da fonti vicine alla Difesa, la decisione sarebbe dovuta a impegni ed esigenze di maggiore operatività(Ansa)
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
I militari che fanno parte del contingente italiano impegnato in Iraq e Kuwait sono stati ridisposti nelle varie basi presenti nel teatro operativo. Secondo quanto si apprende da fonti vicine alla Difesa, la decisione sarebbe dovuta a impegni ed esigenze di maggiore operatività.
Il numero dei militari italiani, che sono impiegati tra Erbil e la base aerea di Ali Al Salem, resta comunque invariato. Il contingente conta in tutto 1.100 militari.
«Alcuni militari italiani - ha detto all'ANSA il ministro degli Esteri Antonio Tajani - hanno lasciato Baghdad e sono stati trasferiti in Kuwait per ragioni di sicurezza. Si tratta di un reparto di carabinieri che si trovava nei pressi dell'aeroporto. Ora lavoriamo intensamente per garantire la sicurezza dei nostri e naturalmente per costruire la pace», ha sottolineato il ministro.
«La nostra priorità in queste ore è garantire la sicurezza dei nostri connazionali», ha aggiunto Tajani che, per quanto accade tra Israele e Iran, ha ribadito l'impegno della Farnesina. «Stiamo lavorando - ha detto - affinché si possa arrivare a un incontro, soprattutto tra Iran e Stati Uniti, per cercare di trovare un accordo che permetta di bloccare ogni produzione di armi nucleari in Iran, e porti finalmente a un cessate il fuoco e poi alla pace in tutto il Medio oriente. Ma naturalmente dobbiamo affrontare anche la questione di Gaza».
Il ministro ha aggiornato sulla situazione dei cittadini italiani nell'area. «Ho appena parlato - ha detto - con l'ambasciatrice Amadei a Teheran. Questa notte un convoglio è arrivato in Azerbaijan. Stiamo lavorando per far partire un altro gruppo di italiani: ho parlato con l'ambasciatore Ferrari a Tel Aviv e domani dovrebbe partire un altro aereo carico di connazionali da Sharm El Sheikh, dopo il passaggio dall'ambasciata di Tel Aviv verso l'Egitto».
(Unioneonline)