Prove di sbarco dei Marines, tensione nei Caraibi. Maduro: «Nessuno ci toglierà la nostra democrazia»
Trump al presidente venezuelano: «Ha i giorni contati». Mosca condanna il dispiegamento di forze Usa e minaccia l’invio di missili a CaracasNicolas Maduro (Ansa)
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«La nostra democrazia è la più avanzata del pianeta. Sì, siamo un popolo istruito, colto, patriottico, coraggioso e consapevole dei propri diritti. Niente e nessuno ci toglierà l'opportunità di vivere e di essere parte del 'Secolo dei Popoli'»: così il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, in un video pubblicato stamani su Telegram.
Nella notte Donald Trump, intervistato dalla Cbs, non ha voluto rispondere su possibili attacchi al Venezuela, ma ha detto senza mezzi termini che Maduro «ha i giorni contati».
Dichiarazioni che arrivano in un contesto infuocato: prove di sbarco dei Marines con esercitazioni a Porto Rico, mentre gli Usa attaccano un'altra presunta imbarcazione di narcos nei Caraibi uccidendo tre persone, facendo salire la tensione tra Washington e Caracas. Con Mosca che lancia messaggi ambigui dopo il più grande dispiegamento navale Usa nella regione dalla crisi dei missili di Cuba nel 1962: da un lato la condanna «ferma dell'impiego di forza militare eccessiva nell'ambito di operazioni antidroga» e l'invito ad evitare nuovi conflitti; dall'altro la minaccia del possibile invio di missili russi a Caracas e di potenziali «sorprese» per gli Usa.
A far temere il precipitare della situazione sono le esibizioni di muscoli americane. L'ultima è un video postato dal Comando Sud Usa in cui si vede la 22/ma Unità di Spedizione dei Marines impegnata in "operazioni di addestramento a Porto Rico". Il filmato mostra un mezzo anfibio che trasporta truppe, veicoli e attrezzature in una missione supportata da diversi elicotteri dai quali i militari si esercitano negli sbarchi e nelle infiltrazioni. Immagini quasi cinematografiche e di grande impatto mediatico. «Le forze statunitensi - si legge nel post - sono schierate nei Caraibi a supporto della missione del Comando Sud, delle operazioni dirette dal Dipartimento della Guerra e delle priorità del presidente degli Stati Uniti per contrastare il traffico illecito di droga e proteggere la patria».
L'obiettivo dichiarato quindi resta la lotta ai cartelli, ma la concentrazione di uomini e mezzi fa pensare a ben altro. Un altro segnale allarmante è che l'esercito Usa sta ammodernando una base navale nei Caraibi, abbandonata dopo la Guerra Fredda, suggerendo preparativi per eventuali azioni all'interno del Venezuela.
Washington sta inoltre ampliando le infrastrutture anche presso aeroporti civili a Porto Rico e a Saint Croix, nelle Isole Vergini americane. I due territori statunitensi si trovano a circa 800 chilometri dal Venezuela. L'obiettivo, secondo alcuni media Usa, potrebbe essere quello di costringere Maduro all'esilio o di indurre qualcuno del suo entourage a tradirlo.
(Unioneonline)
