Nella nuova aula del tribunale vaticano, inaugurata dal Papa giovedì scorso e situata al piano terra del palazzo apostolico, si apre il processo di appello per la gestione dei fondi della Segreteria di Stato vaticana, processo legato all'acquisto dell'ormai famoso palazzo a Londra, operazione immobiliare complessa che ha provocato una perdita, nelle casse del Vaticano, stimata in almeno 139 milioni di euro.

In primo grado, processo svoltosi tra il 2022 e il 2023, furono condannati dieci imputati tra i quali il cardinale di Pattada Angelo Maria Becciu (5 anni e 6 mesi per peculato e abuso di ufficio). La prima udienza è stata subito caratterizzata dalla richiesta di ricusazione del Promotore di Giustizia d'Oltretevere, Alessandro Diddi, che era stato esponente dell'accusa anche nel processo di primo grado.

Oltre al cardinale Becciu, che è rimasto fuori dal Conclave che lo scorso mese di maggio ha eletto Papa Leone XIV, hanno fatto appello anche altri imputati. Si tratta di Enrico Crasso, ex consulente finanziario della Segreteria di Stato (condannato a 7 anni di reclusione); il finanziere Raffaele Mincione, (5 anni e 6 mesi); l’ex dipendente della della Segreteria di Stato, Fabrizio Tirabassi (7 anni di reclusione); l’avvocato Nicola Squillace (un anno e 10 mesi di reclusione); il broker Gianluigi Torzi (6 anni); la manager Cecilia Marogna (3 anni e 9 mesi).

Dopo una breve Camera di consiglio, la corte d'appello ha comunicato l'ammissibilità dell'istanza della ricusazione e ha ordinato alla cancelleria, decorso il termine dei tre giorni previsto dal Codice di procedura penale, di trasmettere l'ordinanza appena emessa e le eventuali risposte di Diddi alla Corte di Cassazione. All'istanza di ricusazione sono allegate le chat tra le due “accusatrici” del cardinale Becciu e di una di queste con il sostituto mons. Pena Parra. Nello specifico si tratta della «chat whatsapp intercorsa tra la signora Genoveffa Ciferri e il Promotore Alessandro Diddi, sull'utenza cellulare privata di quest'ultimo dal 26 novembre 2022 al 22 marzo 2023, con ultimi messaggi scambiati il 30.11.2022; chat whatsapp intercorsa tra la signora Genoveffa Ciferri e la signora Francesca Immacolata Chaouqui dal 9 agosto 2020 al 4 giugno 2024; chat whatsapp intercorsa tra la signora Ciferri e mons. Peña Parra dal 18 settembre 2020 al 26 maggio 2024». «Dalla lettura complessiva e dall'ascolto dei messaggi ivi contenuti - si legge nell'istanza - si evince che, durante la fase delle indagini relative al presente procedimento, dopo il primo interrogatorio di mons. Alberto Perlasca del 29 aprile 2020 e durante il processo dinanzi al Tribunale, è stata compiuta un'attività volta a dirigere e influenzare mons. Perlasca, dapprima quale indagato e successivamente quale teste dell'accusa, affinché rendesse dichiarazioni contro il cardinale Angelo Becciu e gli altri odierni indagati, con la promessa/prospettazione che solo in tal modo non avrebbe subito il processo e la sua posizione sarebbe stata archiviata (come poi effettivamente è avvenuto)».

«Finalmente ho la possibilità di potermi difendere da una serie di illazioni – ha detto Diddi - Ringrazio le difese per questa iniziativa. Voglio sfruttare i termini dei tre giorni per esprimere le mie considerazioni in maniera serena, in modo da dissolvere i dubbi che in questi mesi sono stati aperti sulla conduzione delle indagini». «Ci sono state illazioni», ha ribadito Diddi, alludendo al presunto ruolo delle chat e del memoriale di mons. Alberto Perlasca che come poi emerso da una serie di inchieste mediatiche era stato emesso sotto dettatura di un finto magistrato che era in realtà l'ex lobbista Francesca Immacolata Chaouqui. «Faccio presente - ha aggiunto Diddi - che spero non ci siano pressioni, io rappresento l'accusa per legge, e non sono qui per mio desiderio».

La Corte di Cassazione vaticana è formata da quattro giudici. Sono: il presidente, il cardinale Kevin Joseph Farrell, prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e Camerlengo di Santa Romana Chiesa e i cardinali Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino, Mauro Gambetti, vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano.

(Unioneonline)

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