Un «futuro accordo» di pace per porre fine al conflitto con la Russia «dovrà rispettare pienamente la sovranità» di Kiev. Un punto fermo emerso a Ginevra, in Svizzera, al termine di colloqui «costruttivi» tra americani, ucraini ed europei. «Un passo in avanti» verso una soluzione pacifica per la Casa Bianca che ha inviato al di là delle Alpi il segretario di Stato, Marco Rubio. Prima dei colloqui il capo della diplomazia americana si era detto «molto ottimista» sulla possibilità di concludere «molto rapidamente» un accordo, anche se rimangono molte incognite.

I colloqui di Ginevra, conclusisi domenica sera, si sono svolti sulla base del progetto di piano in 28 punti del presidente americano Donald Trump volto a porre fine al conflitto provocato da quasi quattro anni di invasione russa iniziata il 24 febbraio 2022. «I colloqui sono stati costruttivi, concentrati sull'obiettivo e rispettosi, sottolineando l'impegno comune a raggiungere una pace giusta e duratura», ha scritto la Casa Bianca in un comunicato congiunto con la delegazione ucraina presente a Ginevra.

Le due parti «hanno ribadito che qualsiasi accordo futuro dovrà rispettare pienamente la sovranità dell'Ucraina», tanto che Stati Uniti e l'Ucraina hanno «redatto una nuova versione, perfezionata, di un quadro (per un accordo) di pace», rispetto a quella fatta trapelare negli scorsi giorni. A Ginevra, il negoziatore ucraino Andriï Iermak, braccio destro di Volodymyr Zelensky, ha riferito di «ottimi progressi», dopo che il presidente ucraino aveva accolto con favore una nuova versione del piano americano che riflette «già la maggior parte delle priorità chiave» di Kiev.

Trump aveva dato tempo a Zelensky fino al 27 novembre per dare una risposta, precisando poi che il suo piano non sarebbe stata la sua «ultima offerta» definitiva. La versione iniziale del documento aveva suscitato l'opposizione di Kiev e dei suoi alleati europei - Parigi, Londra, Berlino e Roma - giunti domenica a Ginevra per evitare una pace che avrebbe assunto la forma di una capitolazione. «Abbiamo fatto enormi progressi», si è congratulato Rubio, ritenendo che «i punti ancora in sospeso non siano insormontabili» e lasciando aperta la porta a una proroga oltre la festa del Ringraziamento di giovedì.

A Ginevra si sono tenuti diversi incontri tra europei, americani e ucraini, prima di un lungo bilaterale tra Washington e Kiev, nei locali della rappresentanza diplomatica degli Stati Uniti. Da parte americana erano presenti in particolare Jared Kushner, genero di Donald Trump, Steve Witkoff, suo inviato speciale per il Medio Oriente, l'Ucraina e la Russia, e il comandante supremo delle forze Nato in Europa, il generale Alexus Grynkewich, in qualità di alto ufficiale americano.

Accolto con favore dal presidente russo Vladimir Putin, il testo iniziale del piano Trump riprendeva diverse richieste cruciali per Mosca: che l'Ucraina le cedesse dei territori, accettasse di ridurre le dimensioni del proprio esercito e rinunciasse ad entrare nella Nato. Il tutto offrendo garanzie di sicurezza occidentali a Kiev per prevenire nuovi attacchi russi. Il testo proponeva anche la fine dell'isolamento della Russia rispetto all'Occidente, con la sua reintegrazione nel G8 e la graduale revoca delle sanzioni.

Zelensky ha ribadito di essere «personalmente» grato a Donald Trump, dopo che il presidente americano ha nuovamente accusato Kiev di ingratitudine. «I responsabili ucraini non hanno espresso alcuna gratitudine per i nostri sforzi», ha tuonato sul suo social network Truth Social, affermando di aver «ereditato una guerra che non avrebbe mai dovuto scoppiare».

Da parte loro, gli europei hanno fatto tutto il possibile per partecipare alle trattative. «L'Ucraina deve avere la libertà e il diritto sovrano di scegliere il proprio destino. Ha scelto un destino europeo», ha ribadito la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, sottolineando che il ruolo "centrale” dell'Ue deve essere «pienamente riconosciuto». In una dichiarazione congiunta diffusa sabato, i leader della coalizione dei volenterosi, tra cui la premier Giorgia Meloni, avevano espresso preoccupazione «per le limitazioni proposte alle forze armate ucraine, che renderebbero l'Ucraina vulnerabile a futuri attacchi». «Siamo chiari sul principio che i confini non devono essere modificati con la forza», avevano ribadito. E da Johannesburg per il G20, la presidente del Consiglio ha ribadito il proprio sostegno a Kiev, confermando che il piano Usa «è la base» per un piano di pace reale.

Donald Trump e il primo ministro britannico Keir Starmer hanno concordato durante una telefonata l'importanza di «lavorare tutti insieme in questo momento critico» per il futuro dell'Ucraina, ha riferito Downing Street.

Oggi è prevista una riunione dei leader dei paesi dell'Ue, a margine di un vertice con i loro omologhi africani in Angola, e il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato una riunione martedì in videoconferenza degli Stati che sostengono l'Ucraina. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che sta mediando tra Kiev e Mosca, ha annunciato che lunedì parlerà al telefono con il suo omologo russo Vladimir Putin, come confermato dal Cremlino.

(Unioneonline)

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