Il governo dell'est della Libia ha respinto una delegazione di ministri europei al loro arrivo a Bengasi, tra i quali il capo del Viminale Piantedosi. Della delegazione facevano parte anche il commissario Ue alle Migrazioni e i ministri degli Interni di Grecia e Malta.

La delegazione era arrivata in aereo da Tripoli, dove aveva incontrato i rappresentanti del governo di unità nazionale, sostenuto dall'Onu e presieduto dal premier ad interim Dbeibah. Il governo parallelo di Bengasi fa invece riferimento al generale Haftar.

Nella nota delle autorità dell'est si parla di «mancato rispetto delle procedure di ingresso e soggiorno dei diplomatici stranieri stabilite dal governo libico».

Ai ministri è stato notificato l'obbligo di lasciare il territorio libico quali «persone non gratae».

Imbarazzo per il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che si è limitato a dire: «Il prima possibile parlerò con Piantedosi di quanto successo».

Secondo fonti del Viminale si sarebbe trattato di una semplice «incomprensione protocollare non gestita dalla rappresentanza italiana alla base dello stop alla missione diplomatica» con il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi a Bengasi, in Libia. Il problema «non ha mai riguardato assolutamente la componente italiana della delegazione e men che mai i rapporti bilaterali con l'Italia».

(Unioneonline)

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