Prendono il via oggi a Sharm i negoziati di pace per Gaza sul piano di Trump. «Mi è stato detto che la prima fase dei negoziati su Gaza dovrebbe essere completata questa settimana, e sto chiedendo a tutti di agire velocemente» ha scritto il presidente americano su Truth aggiungendo che «ci sono state discussioni molto positive con Hamas e con Paesi di tutto il mondo questo fine settimana, per liberare gli ostaggi e porre fine alla guerra a Gaza. Questi colloqui sono stati molto proficui e stanno procedendo rapidamente. I team tecnici si incontreranno in Egitto, per esaminare e chiarire i dettagli finali».

Il piano per la Striscia «è un ottimo accordo per Israele… e per tutto il mondo arabo, il mondo musulmano e il mondo intero», ha anche assicurato il presidente americano, lanciando sulla Cnn un monito ad Hamas, che subirà una "distruzione completa" se si rifiuterà di cedere il potere e il controllo di Gaza.

Il primo ministro israeliano Netanyahu ha tenuto nella serata di ieri una lunga riunione per preparare la squadra negoziale.

Intanto è intervenuto anche il segretario di Stato Marco Rubio, che ha chiesto a Israele di fermare i bombardamenti perché «non si possono rilasciare gli ostaggi nel bel mezzo di un attacco».

Rubio ha anche spiegato che la prima fase dei negoziati in Egitto si concentrerà sulla "logistica" del rilascio dei 48 ostaggi israeliani (20 ancora in vita), in cambio di 250 ergastolani palestinesi e di 1.700 residenti di Gaza detenuti dopo il 7 ottobre. La seconda fase - il disarmo di Hamas e la governance della Striscia - sarà "più difficile", ha ammesso. Ma i miliziani intenderebbero chiedere di collegare le due fasi, uno scenario che Israele respinge. «Finché non verrà rispettato il primo punto, il rilascio di tutti gli ostaggi, vivi e morti… non passeremo agli altri punti»", ha scandito Netanyahu.

(Unioneonline)

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