Pechino 2008: l'inquinamento aumenta, coltre di smog e foschia sulla città
A pochi giorni dall'inizio dei giochi gli impianti olimpici sono avvolti da una cappa di smog. Le autorità cinesi indicano come causa della nebbia non tanto l'inquinamento quanto l'umidità. Dotazione di mascherine per la delegazione Giapponese Allarme inquinamento anche a Hong Kong dove si svolgeranno le gare equestri. Preoccupazione soprattutto per gli atleti che dovranno svolgere gare all'aperto.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Gli atleti che stanno arrivando da tutto il mondo a Pechino per le Olimpiadi hanno parecchi motivi per essere preoccupati dall'inquinamento della metropoli cinese. Una costante morsa di caldo umido e inquinamento, una vera e propria cortina di nebbia causata dallo smog che togliere il respiro, avvolge Pechino da parecchi giorni. Le autorità cinesi cercano di rassicurare circa le condizioni atmosferiche in cui si svolgeranno i Giochi, e danno la colpa più all'umidità che all'inquinamento. "Pechino d'estate è molto umida e quindi vede diversi giorni nebbiosi", ha detto in una conferenza stampa Du Shaozhong, vice direttore dell'ufficio municipale per la protezione ambientale della capitale. La speranza che la situazione migliori sembra affidata a questo punto soprattutto ad un calo delle temperature, almeno stando a quanto detto dallo stesso Du. "Il 7 agosto - ha sottolineato il rappresentante della municipalità - è il primo giorno d'autunno per il calendario lunare cinese. Il tempo in autunno migliora, e quindi credo che la qualità dell'aria in occasione dei Giochi sarà migliore". "Abbiamo intrapreso grandi sforzi per ridurre l'inquinamento, e abbiamo visto un chiaro miglioramento della qualità dell'aria, ma durante le giornate umide, in molti Paesi la visibilità è così ridotta", ha cercato di rassicurare Du. Altrettanto ha fatto l'agenzia ufficiale Nuova Cina, scrivendo che nella prima metà del 2008 "le principali sostanze inquinanti sono state ridotte del 20 per cento e le polveri sottili del 7 per cento". Dati che tuttavia sono ritenuti non verificabili da diversi esperti. Le autorità locali hanno ridotto l'attività delle più grandi fabbriche intorno alla capitale, chiuso i cantieri edili e, dal 20 luglio, introdotto la circolazione a targhe alterne per le auto. Ma, a giudicare dalla cappa soffocante che continua a stringere in una morsa la capitale, le preoccupazioni rimangono per gli atleti che dovranno cimentarsi in gare all'aperto, soprattutto di lunga durata.
MASCHERINE PER I GIAPPONESI. La delegazione olimpica giapponese arriverà a Pechino munita di 500 mascherine per uso industriale per proteggersi dall'inquinamento. Lo scrive oggi il quotidiano di Hong Kong South China Morning Post. Le mascherine, garantisce il produttore giapponese che le ha fornite gratuitamente, non sono le "normali protezioni contro l'influenza vendute in farmacia, ma prodotti professionali usati nelle fabbriche e negli ospedali". Sono dotate di filtri superleggeri e di una valvola di scarico e dovrebbero, sempre secondo le assicurazioni di chi le vende, ridurre del 95 per cento la quantità di particelle sottili inalate dagli atleti. Dopo diversi giorni in cui una cappa di foschia provocata dall'umidità e dall'inquinamento ha ristagnato sugli impianti olimpici di Pechino, oggi l'aria è stata ripulita da alcuni temporali. Ma non è possibile prevedere quanto a lungo durerà l'effetto benefico delle precipitazioni e del vento.
HONG KONG. L'inquinamento che preoccupa Pechino a dieci giorni dall'apertura delle Olimpiadi (8-24 agosto), minaccia anche Hong Kong, la regione cinese a statuto speciale che ospiterà le gare equestri. Un'inconsueta coltre di smog e foschia ha ricoperto Sha Tin, la località dove si svolgeranno le competizioni, ha riportato oggi il quotidiano di Hong Kong South China Morning Post. L'indice di inquinamento ha segnato 173, considerato scadente, e la temperatura ha toccato i 36,6 gradi centigradi. Colpa del tifone Fung-wong che sta spazzando in questi giorni la Cina meridionale e che causerebbe il ristagno dell'aria che trattiene gli agenti inquinanti, secondo il Dipartimento per la Protezione ambientale. Anche se gli organizzatori e i competitori hanno reso noto che i cavalli - molti dei quali provengono da Paesi torridi - saranno in grado di affrontare le gare senza problemi, la pensano diversamente gli esperti interrogati dal quotidiano. Ma ancor più che ai cavalli e ai cavalieri, il caldo afoso e l'inquinamento nuocerebbero alla salute degli spettatori, ai quali tra l'altro non sarà consentito utilizzare ombrelli per proteggersi dal sole. Il Comitato organizzatore degli eventi equestri ha reso noto comunque che non ha ricevuto dalle squadre alcuna lamentela per l'inquinamento atmosferico e non ha rilasciato commenti sull'eventualità - sollevata da alcuni esperti - di posticipare le competizioni.
GREENPEACE. Lo Sze Ping, direttore per la Cina del gruppo ambientalista Greenpeace, ha confermato le paure emerse negli ultimi giorni riguardo al tasso d'inquinamento di Pechino. Lo Sze Ping ha ha affermato che l'aria di Pechino non raggiunge lo standard considerato quello minimo accettabile dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Nel caso in cui questo standard non fosse raggiunto in tempo per le gare, ha proseguito il responsabile di Greenpeace, "ci sono ragioni per considerare la possibilità di rinviare alcuni eventi". La possibilità di rinviare, o di spostare in un luogo diverso, alcune gare era stata evocata l'anno scorso dal presidente del Comitato Olimpico Internazionale (Cio), Jacques Rogge. In un rapporto sulla politica per l'ambiente a Pechino Greenpeace sottolinea come la municipalità si sia mossa "con ritardo" in particolare nel "migliorare la situazione nel trasporto pubblico". La conseguenza, prosegue il rapporto è che nei primi tre mesi del 2008 "120mila nuove automobili" si sono aggiunte ai circa tre milioni di vetture in circolazione. Greenpeace riconosce però alla municipalità di Pechino che sono stati fatti dei passi in avanti e che le Olimpiadi "lasceranno in eredità", una situazione migliore per quanto riguarda il trasporto pubblico ed il risparmio energetico.