Patrick Zaki consegna la tesi di laurea: «Chiedo di discuterla a Bologna»
Il 32enne si rivolge alle autorità egiziane perché gli concedano un esonero, temporaneo, dal divieto di viaggiare dopo l’arresto di febbraio 2020Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Patrick Zaki, libero da un anno e mezzo ma su cui pendono altri cinque anni di cella per il contenuto di un suo articolo del 2019 su un attentato dell'Isis e due casi di presunte discriminazioni di copti, i cristiani d'Egitto, ha consegnato la tesi di laurea e chiede un permesso per tornare a discuterla in presenza a Bologna, dove frequenta un master universitario.
Il giovane, 32 anni, si rivolge alle autorità egiziane perché gli concedano un esonero, temporaneo, dal divieto di viaggiare collegato al processo cui è sottoposto in patria, dove era stato arrestato a febbraio 2020. E dove, pur tornato in libertà da dicembre 2021, rimane appeso a una vicenda giudiziaria che sembra non finire mai. La prossima udienza è fissata il 18 luglio, dopo una decina di rinvii.
«Ho consegnato la copia finale della mia tesi all'Università di Bologna, a quattro anni dall'inizio di quel lungo e faticoso percorso. L'Ateneo mi ha avvisato che le date per la discussione saranno dal 4 al 7 luglio», spiega il ricercatore egiziano iscritto al master europeo “Gemma” in studi di genere e delle donne. «Oggi - informa - presenterò una nuova richiesta al procuratore generale egiziano per chiedere il permesso di recarmi in Italia per partecipare alle sessioni e alle cerimonie di laurea. Spero prevalga la ragione».
Dopo la scarcerazione Zaki ha continuato a frequentare a distanza, sostenendo esami e arrivando finalmente alla prova finale, un lavoro sui media e gli studi di genere. Al suo fianco come sempre Amnesty International: «Speriamo che di fronte a una scadenza così importante per la sua vita accademica, le autorità egiziane possano per una volta manifestare umanità e concedere a Patrick un esonero dal divieto di viaggio che possa consentirgli di discutere in presenza la sua tesi», dice all'Ansa il portavoce italiano, Riccardo Noury.
L'università lo attende: «Come ho detto molte volte, siamo impazienti di riavere Patrick fra noi: quando avrà il permesso di tornare sarà una gioia non solo per l'Alma Mater, ma per tutto il Paese - commenta il rettore Giovanni Molari – La sua laurea, in ogni caso, è un traguardo importante che Patrick ha perseguito con la generosità e la tenacia che lo contraddistinguono, anche nelle difficili condizioni personali che continua a vivere. Saremo con lui per il momento della sua proclamazione, alla quale sarò personalmente presente per esprimergli il sostegno e l'ammirazione dell'Ateneo», ha aggiunto il rettore.
(Unioneonline/D)