Esplosione nella sede del ministero degli Esteri libico a Tripoli.

Un'autobomba è stata usata come ariete dai terroristi per entrare nell'edificio.

Almeno otto le vittime, tra cui cinque attentatori, diversi i feriti. Secondo alcuni testimoni l'esplosione è stata accompagnata da colpi d'arma da fuoco e in azione c'erano diversi uomini.

Nelle immagini mostrate da siti d'informazione locali si vede una densa colonna di fumo nero che si alza dall'edificio del ministero.

Tripoli è nel caos dalla caduta di Gheddafi, nel 2011: il Paese è dilaniato dai conflitti tra le diverse tribù, il presidente Al Serraj - sostenuto dalla comunità internazionale - controlla solo una porzione del territorio mentre a Est c'è un governo parallelo guidato dal generale Khalifa Haftar.

Nel caos sguazzano i gruppi jihadisti, praticamente inesistenti nell'epoca di Gheddafi. L'Isis ha portato a termine diversi attacchi.

E proprio ieri sono stati trovati in una fossa comune vicino a Sirte i resti di 34 cristiani etiopi uccisi nel 2015 dai combattenti dello Stato Islamico.

(Unioneonline/L)

LE IMMAGINI:

Le fiamme al ministero degli Esteri attaccato a Tripoli (Ansa)
L'esplosione di un'autobomba, poi i terroristi hanno sparato
Il bilancio finale parla di otto vittime, comprese cinque terroristi
Il ministero
L'incendio nell'edificio
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