Israele invade Gaza City: «Potente attacco contro la roccaforte di Hamas». Onu: «È genocidio»
Assalto finale nella Striscia, Trump: «Gli ostaggi non vengano usati come scudi umani». Le famiglie sotto casa del premier Netanyahu: «Potrebbero essere le loro ultime ore»(Ansa)
L'esercito israeliano dà il via all’operazione “Carri di Gedeone 2” ed entra a Gaza City.
Poco prima della mezzanotte il cielo ha preso il colore arancione delle bombe. La notte è scomparsa dalla città: i tank di Tsahal sono entrati in via Al-Jalaa, nel cuore di Gaza City, bombe-robot hanno abbattuto gli edifici. E ancora missili lanciati dai caccia, incessanti colpi di artiglieria, droni, hanno provocato potenti esplosioni e decine di morti. I boati si sono sentiti fin nel centro di Israele. Circa 700mila persone sono ancora a Gaza, nonostante i bombardamenti intensi delle ultime settimane. In 320mila si sono trasferiti verso la parte meridionale, nei campi di al Mawasi, a Kan Younis.
La diretta:
Netanyahu: «Trump mi ha invitato alla Casa Bianca»
«Trump mi ha invitato alla Casa Bianca». Lo ha annunciato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, spiegando: «Avverrà tra due settimane, di lunedì, dopo il mio discorso all'assemblea generale dell'Onu. Ho avuto alcune conversazioni con lui dopo l'attacco a Doha, tutte molto positive». Quanto all’attacco al Qatar, Netanyahu ha spiegato: «Il Qatar finanzia Hamas, dunque l'attacco a Doha era giustificato».
«Potente attacco contro la roccaforte di Hamas»
«Stiamo lanciando un potente attacco contro la roccaforte di Hamas nella città di Gaza. Nelle ultime 24 ore, le truppe della 98/a Divisione hanno iniziato operazioni di terra nel centro di Gaza city. Le truppe che operano sul terreno sono entrate con supporto di fuoco dall'aria e dal mare». Lo fa sapere l’Idf israeliana. Aggiungendo: «Sono state colpite decine di siti terroristici, inclusi strutture militari, postazioni di osservazione e edifici con trappole esplosive destinati a danneggiare le truppe che operano nell'area».
La Commissione d’inchiesta Onu: «A Gaza è genocidio»
Investigatori delle Nazioni Unite hanno dichiarato di aver stabilito che Israele ha commesso un «genocidio» a Gaza dall'ottobre 2023, con «l'intento di distruggere i palestinesi» presenti nel territorio. «Siamo giunti alla conclusione che a Gaza si sta verificando un genocidio e che la responsabilità ricade sullo Stato di Israele», ha dichiarato Navi Pillay, capo della Commissione d'inchiesta internazionale indipendente delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati.
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Trump: «Hamas non usi gli ostaggi come scudi umani».
«Hamas non usi gli ostaggi come scudi umani – scrive il presidente Donald Trump su Truth – Spero che sappiano a cosa vanno incontro se fanno una cosa del genere. Questa è un'atrocità umana, come poche persone hanno mai visto prima. Non permettete che ciò accada, altrimenti, tutte le scommesse sono perse. Liberate tutti gli ostaggi. Ora». Immediata la risposta del premier Benyanin Netanyahu: «Grazie presidente per il tuo incrollabile sostegno».
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Katz: «La città sta bruciando»
«Gaza sta bruciando», dice il ministro della Difesa israeliano Israel Katz. «Le Idf colpiscono con pugno di ferro le infrastrutture terroristiche e i soldati stanno combattendo coraggiosamente per creare le condizioni per il rilascio degli ostaggi e la sconfitta di Hamas», scrive Katz in in post sul suo account X. «Non cederemo e non torneremo indietro, fino al completamento della missione», sottolinea il ministro israeliano. «Oggi, se Gaza city cade... cadrà Hamas».
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La protesta delle famiglie degli ostaggi
Non appena si è diffusa la notizia dell'operazione a Gaza City, dove l'intelligence ritiene che si trovino almeno una parte dei circa 20 rapiti, le famiglie degli ostaggi si sono messe in marcia verso la residenza del primo ministro a Gerusalemme. «Potrebbero essere le loro ultime ore», hanno accusato il premier. Hamas - preparandosi all'offensiva dell'Idf - ha portato infatti alcuni degli ostaggi nelle tende e negli edifici di Gaza City per usarli come scudo. E ha affidato il coordinamento del cosiddetto «legitimacy ambush« (imboscate e guerriglia) a Izz al-Din Haddad, capo dell'ala militare, Raed Saad, comandante della divisione operativa, Muhammad Odeh, che guida l'intelligence e Mohand Rajab, militare di alto rango della Brigata Gaza.
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Rubio in Israele
L’operazione è partita mentre era ancora in Israele Marco Rubio. In conferenza stampa congiunta, a nome del presidente Trump, il segretario di Stato Usa ha sottolineato l'amicizia e il forte legame tra i due Paesi e soprattutto ha messo in chiaro che la Casa Bianca «resta impegnata» a raggiungere due obiettivi in particolare: «Ogni singolo ostaggio deve tornare a casa immediatamente e Hamas deve essere eliminato».
(Unioneonline)
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