Le pillole, la porta aperta e il cane nell’armadio: Gene Hackman e Betsy Arakawa, «morte sospetta»
La polizia indaga sul decesso del divo di Hollywood e di sua moglie e definisce il caso «sospetto»: non ci sono segnali evidenti di una fuga di gas, improbabile anche il suicidioPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È un giallo la morte, definita «sospetta» dalla polizia, di Gene Hackman e della moglie Betsy Arakawa. Quando ieri pomeriggio due addetti alla manutenzione hanno trovato i cadaveri la leggenda di Hollywood e sua moglie erano deceduti da tempo.
Lui in una stanza della villa di Santa Fe vicino alla cucina, lei in bagno, riversa sul pavimento tra le pillole cadute da una boccetta di medicinali aperta sul banco.
Un giallo, insomma, un caso «abbastanza sospetto» tanto da meritare ulteriori indagini. Con la star di French Connection e Mississippi Burning è stato trovato morto, in un armadio del bagno, uno dei tre pastori tedeschi di famiglia. Un altro correva in giardino, il terzo faceva la guardia del corpo di Betsy Arakawa, talentuosa pianista.
«L’autopsia ci dirà di più», ha detto lo sceriffo Adan Mendoza al New York Times parlando di una situazione «non tipica». Roland Lowe Begay e Jesse Kesler, i due collaboratori della famiglia, che non li vedevano da due settimane, avevano trovato la porta di casa aperta senza peraltro segni che fosse stata forzata.
Betsy, 63 anni, «doveva esser morta da tempo perché il corpo era già in decomposizione, le mani e piedi mummificati», si legge nel rapporto della polizia. Hackman, 95 anni, è stato trovato in analoghe condizioni in una camera vicina alla cucina, accanto a lui il bastone e un paio di occhiali da sole.
Secondo la polizia non c'erano segni ovvi di una fuga di gas come ipotizzato da Elizabeth Hackman, una dei tre figli che Gene aveva avuto con la prima moglie Fay Maltese, ma ad ogni buon conto la locale società del gas assiste nelle indagini. Non sono stati riscontrati traumi sui cadaveri, né un biglietto che potesse far pensare a un doppio suicidio.
Il personaggio
Due Oscar (per Il Braccio Violento della Legge e Gli Spietati), quattro Golden Globe, due Bafta, ma poi anche cinque romanzi di avventura di cui quattro dopo aver smesso di recitare nel 2004 per motivi di salute, Hackman era considerato da molti l'erede di Spencer Tracy per aver dato voce e volto all'uomo della strada ma anche per esser stato un attore per eccellenza, burbero e riluttante ad accettare la celebrità.
Il divo spesso parlava dell'impatto che aveva avuto per lui aver visto il padre abbandonare la famiglia quando aveva 13 anni: dalla macchina gli fece un saluto casuale mentre il ragazzino giocava in strada e lui capì che non sarebbe più tornato. «Forse è per questo che sono diventato un attore», aveva confidato nel 2004 a Vanity Fair: «Se non avessi capito già allora cosa può significare anche un piccolo gesto».
Ci sono volute 12 ore per identificare formalmente i cadaveri e alla conferma della morte sono cominciati ad arrivare gli omaggi di altri vip di Hollywood. Per Francis Ford Coppola, che l'aveva diretto in La Conversazione Hackman è stato «un grande attore, stimolante e magnifico nella sua complessità».
Dopo aver recitato per 40 anni in film amati da milioni di persone come Bonnie e Clyde, Il Braccio Violento della Legge, L'Avventura del Poseidon, Mississippi Burning, Gli Spietati, Superman, Hoosiers e The Royal Tenenbaums, negli ultimi due decenni Gene aveva vissuto da recluso: l'ultima, rara, apparizione in pubblico, un anno fa, era stata al braccio di Betsy, un bastone nell'altra mano, fuori da un noto ristorante di pesce di Santa Fe.
(Unioneonline)