Israele ha annunciato ufficialmente questa mattina di accettare la proposta di accordo avanzata dal presidente Trump.

«Israele desidera porre fine alla guerra a Gaza sulla base della proposta del presidente Trump e in conformità ai principi stabiliti dal gabinetto di sicurezza», ha dichiarato il ministro degli Esteri Gideon Sa'ar. Che già ieri sera parlando da Budapest insieme all'omologo Peter Szijjarto aveva anticipato: «Siamo pronti ad accettare un accordo completo che porrebbe fine alla guerra, sulla base della decisione del governo». Le condizioni sono «il ritorno dei nostri ostaggi e che Hamas deponga le armi», aveva aggiunto ieri sera Sa’ar. «Ma ci sono leader europei che ci chiedono di porre fine alla guerra ora, praticamente incondizionatamente», aveva concluso.

Il presidente degli Stati Uniti aveva presentato nei giorni scorsi ad Hamas una nuova proposta per un accordo globale: rilascio di tutti gli ostaggi (vivi e deceduti) nel primo giorno dell'accordo in cambio della liberazione di migliaia di detenuti palestinesi, tra cui centinaia di terroristi. E da Israele stop all'operazione per la conquista della città di Gaza. 

Nel frattempo il ministro della difesa Israel Katz ha confermato questa mattina sul suo profilo ufficiale X l'imposizione di sanzioni civili contro i familiari e i residenti dei villaggi dei responsabili dell'attacco terroristico di ieri a Gerusalemme. Tra le misure annunciate figurano la demolizione di edifici non autorizzati e la revoca di 750 permessi di lavoro e d'ingresso in Israele.

Katz ha precisato che la decisione è stata presa su raccomandazione dell'apparato di sicurezza e del coordinatore delle attività governative nei Territori, generale Rassan Alyan. 

(Unioneonline)

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