A lanciare il sasso è stato il nobel francese Luc Montagnier: secondo il celebre studioso, infatti, il Sars-CoV-2 sarebbe un virus manipolato, sfuggito accidentalmente da un laboratorio cinese di Wuhan dove si studiava un vaccino contro l'Hiv.

Poi, l'intervento del segretario di stato americano Mike Pompeo, che ha invocato un'inchiesta, e l'intervento del premier francese Macron, che ha sottolineato come "in Cina sicuramente sono successe cose che non sappiamo".

Una serie di affermazioni che portano tutte ad una struttura: il laboratorio P4 realizzato proprio a Wuhan, culla della diffusione dell'epidemia, per lo studio di virus altamente patogeni, di classe 4 e dunque la più alta in termini di pericolosità.

E chi meglio di Macron potrebbe dubitare sul laboratorio in questione, visto che la struttura, come riposta oggi il Corriere, è stata realizzata nel 2004 da un accordo fra il presidente Hu Jintao e l'allora capo di Stato francese, Jacques Chirac, per combattere insieme le malattie emergenti all'indomani della Sars?

L'idea, all'epoca dei fatti, è apparsa subito estremamente pericolosa in Francia, e sono stati molti gli scienziati e gli specialisti, al ministero degli Affari esteri, a esprimere preoccupazioni serie: in queste strutture vengono infatti manipolati virus estremamente pericolosi come l'ebola, e le misure di sicurezza devono essere seguite alla lettera. "Un laboratorio P4 è come una bomba atomica batteriologica", ammoniscono gli esperti, e la preoccupazione è legata al fatto che la struttura, una volta realizzata, possa sfuggire al controllo francese.

Come di fatto è poi puntualmente accaduto, almeno secondo quanto riporta il il Washington Post, che ha ricordato come nel 2018 il personale dell’ambasciata americana in Cina allertò Washington sulle carenze di sicurezza nel laboratorio, totalmente sfuggito, dopo l'inaugurazione, alla tutela e al controllo francesi.

LA REPLICA - "Non è possibile che il virus sia originato da noi", ha detto il direttore dell'Istituto di Virologia di Wuhan, Yuan Zhiming, in un'intervista alla televisione di stato, rilanciata dai media cinesi in lingua inglese.

"Noi sappiamo quale tipo di ricerca sui virus stiamo facendo nell'istituto e come vengono gestiti virus e campioni", ha detto Yuan, sottolineando che nessun dipendente del laboratorio è rimasto contagiato dal covid-19.

Capisco che ci sia gente che sia saltata alle conclusioni dato che il nostro laboratorio si trova a Wuhan, dove è iniziata l'epidemia, "ma non è bello che si cerchi deliberatamente di ingannare le persone", ha proseguito Yuan. "Io ritengo sia impossibile" che sia avvenuto, ha detto ancora, parlando di tesi "completamente basata su speculazioni".

"Non vi sono prove che il virus sia artificiale o sintetico", ha pi concluso.

(Unioneonline/v.l.)
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