Altissima tensione in Libia, dove il generale Khalifa Haftar ha annunciato la volontà di marciare con le sue truppe sulla capitale Tripoli.

Un'aperta minaccia al processo di stabilizzazione che da tempo cerca di portare avanti il governo internazionalmente riconosciuto guidato da Al Serraj.

Quest'ultimo ha anche autorizzato una serie di raid aerei, per cercare di dissuadere l'uomo forte della Cirenaica dal suo intento.

Haftar, però, non sembra intenzionato a fermarsi e il Paese nordafricano potrebbe dunque sprofondare di nuovo nell'abisso della guerra civile, dopo la caduta del regime di Gheddafi nel 2011.

La situazione è costantemente monitorata dall'Onu.

Proprio oggi, su richiesta della Gran Bretagna, si rinuirà il consiglio di sicurezza, per ascoltare gli ultimi sviluppi dalla voce di Ghassan Salamè, inviato del Palazzo di Vetro nel Paese.

Lo scorso dicembre Haftar e Al Serraj si erano incontrati a Palermo, nel corso di un vertice presieduto dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Un summit che, nelle parole del premier italiano, si era concluso con "una prospettiva di stabilizzazione" della Libia.

Lo stesso Conte aveva aggiunto: "Non dobbiamo illuderci, ma sono state poste premesse importanti di questo cammino".

Passati tre mesi, tali premesse sembrano ora messe altamente in discussione.

(Unioneonline/l.f.)
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