La procura generale libica ha ordinato l'arresto di Almasri e il suo rinvio a giudizio con l'accusa di tortura di detenuti e della morte di uno di loro sotto tortura. Secondo il comunicato dell'Ufficio del procuratore, l'ordine di carcerazione preventiva dell'ex dirigente della polizia giudiziaria a Tripoli segue gli interrogatori e la raccolta di elementi su gravi violazioni dei diritti dei detenuti nella principale struttura di riforma e riabilitazione della capitale. Come riferisce la nota, almeno dieci persone sarebbero state sottoposte a tortura o trattamenti crudeli e degradanti e una di loro sarebbe morta a seguito delle violenze.

Fonti giudiziarie ricordano che a luglio la procura di Tripoli aveva chiesto assistenza alla Corte penale internazionale per acquisire prove sul caso, dopo avere rimosso i vincoli procedurali e ascoltato Al-Masri in una prima sessione di interrogatorio. La misura odierna si inserisce dunque in un fascicolo già aperto a livello nazionale. Il nome di Al-Masri Njeem è legato anche al mandato di arresto emesso a inizio anno dalla Corte penale internazionale per presunti crimini contro l'umanità e di guerra, tra cui omicidio, tortura, violenza sessuale e persecuzione, in relazione a fatti avvenuti soprattutto nel carcere di Mitiga dal 2015.

Il provvedimento odierno della procura libica riporta il caso nel perimetro dell'azione penale nazionale. 

(Unioneonline)

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