Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha denunciato un "grave incidente" – di cui non sono stati spiegati i contorni – legato all’epidemia di coronavirus, che potrebbe mettere a repentaglio la sicurezza del Paese asiatico e dei suoi abitanti.

Secondo le informazioni riportate dall’agenzia di stampa ufficiale Kcna, durante la riunione estesa del Politburo del Partito dei Lavoratori di ieri il dittatore ha rimosso dagli incarichi alcuni funzionari di alto livello perché avrebbero trascurato "importanti decisioni del partito e causato un grave incidente che pone un'enorme crisi per la sicurezza della nazione e del suo popolo" .

Da mesi il governo di Pyongyang sostiene che nel Paese non si registrano casi di Covid-19, dopo la decisione – agli inizi del 2020 – della chiusura delle frontiere con la Cina e la Russia e altre misure di contenimento della diffusione del virus.

Risale a luglio dello scorso anno il caso della persona che aveva disertato in Corea del Sud alcuni anni fa ed era tornata "illegalmente" nella città nordcoreana di Kaesong, al confine tra i due Stati.

Era "sospettata di essere stata infettata dal virus".

Alla fine del 2020, inoltre, la Corea del Nord ha disposto il lockdown per le città di Hyesan, al confine con la Cina, e Nampo, che ospita il porto più grande del Paese, vietando alle persone provenienti da altre località di entrare nella capitale. 

In base agli ultimi dati all'Oms, Pyongyang non ha segnalato infezioni dopo aver testato altre 735 persone. Secondo un rapporto diffuso dall'Onu di Ginevra, gli ultimi controlli eseguiti dall'11 al 17 giugno riguardano 149 persone con influenza o "gravi infezioni respiratorie acute". 

(Unioneonline/F)

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