Gli Usa negano i visti a 5 europei: c’è anche l'ex commissario Ue Breton
Il dipartimento di Stato americano: «Le nuove regole sul tech sono dannose per gli interessi americani». Dura condanna della FranciaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Gli Stati Uniti hanno annunciato sanzioni contro cinque personalità europee impegnate a favore di una regolamentazione più severa sul settore tecnologico, tra cui l'ex commissario europeo Thierry Breton, a cui è stato vietato l'ingresso nel Paese. Il Dipartimento di Stato ha giustificato le misure affermando che le azioni di queste persone equivalgono a «censura» e sono dannose per gli interessi americani.
«Questi attivisti radicali e le Ong che agiscono come strumenti di pressione hanno promosso misure repressive di censura che prendono di mira aziende americane», ha dichiarato ancora il dipartimento di Stato in un comunicato che annunciava le sanzioni.
Breton si è spesso scontrato con magnati della tecnologia come Elon Musk in merito al rispetto delle normative Ue: è stato descritto dal dipartimento di Stato come la «mente» del Digital Services Act, un'importante legge europea che impone standard di moderazione dei contenuti e protezione dei dati alle principali piattaforme di social media. Per i conservatori americani, tuttavia, si tratta di «uno strumento di censura contro il pensiero di destra in Europa e non solo», un'accusa che l'Ue respinge con fermezza. Le altre persone colpite dalle sanzioni americane sono Anna-Lena von Hodenberg e Josephine Ballon di HateAid, una Ong tedesca, Clare Melford, capo del britannico Global Disinformation Index, e Imran Ahmed del Center for Countering Digital Hate, che ha sede a Londra.
«La caccia alle streghe di McCarthy è tornata?», scrive su X Breton. «Ricordiamo che il 90% del Parlamento europeo, il nostro organo eletto democraticamente, e tutti i 27 Stati membri hanno votato all'unanimità il Digital Services Act», aggiunge, «ai nostri amici americani: la censura non è dove pensate che sia».
Il primo Paese a commentare il provvedimento Usa è stata la Francia, che ha denunciato «nei termini più forti possibili» le sanzioni contro «cinque importanti personalità europee impegnate in una rigorosa regolamentazione del settore tecnologico e nella lotta alla disinformazione online». La Francia, ha dichiarato il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot, «condanna con la massima fermezza la restrizione sui visti imposta dagli Usa a Thierry Breton, ex ministro e commissario europeo, e ad altre quattro importanti personalità europee».
(Unioneonline)
