Ben 7,1 milioni di dollari dopo l'arresto di Donald Trump, per la maggior parte raccolti dalla vendita di gadget come tazze, magliette e porta bevande con l'ormai iconica foto segnaletica.

Lo annuncia lo staff della campagna elettorale dell’ex presidente, incriminato ad Atlanta, in Georgia, e arrestato (per venti minuti, prima del pagamento di una cauzione da 200mila dollari) nella prigione di Fulton con l’accusa di aver tentato con altri di sovvertire l’esito delle elezioni presidenziali del 2020 in Georgia.

In generale, nelle ultime tre settimane, la campagna ha raccolto quasi 20 milioni di dollari. Soltanto venerdì ben 4,18 milioni di dollari, la cifra più alta mai raggiunta in 24 ore. 

Nel frattempo gli avvocati di Trump cercano strade per ritardare il processo. La procuratrice della contea di Fulton, Fanni Wallis, ha proposto la data del 23 ottobre e anche due dei 18 coimputati di Trump, l'ex avvocato della campagna Sidney Powell e l'avvocato Kenneth Chesebro, premono per un procedimento rapido.

Per uscire dall'impasse è probabile che la difesa del tycoon cercherà di chiedere un processo separato, mentre l'ex capo dello staff della Casa Bianca, Mark Meadows, ha presentato una mozione per spostare il suo presso una corte federale. 

(Unioneonline/D)

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