Francia, "fango russo" contro il candidato anti-Le Pen: "Appoggiato dalle lobby gay"
Dopo la bufera che ha colpito il candidato conservatore alla presidenza francese François Fillon, sembra Emmanuel Macron l'unico in grado di sbarrare la porta dell'Eliseo a Marine Le Pen.
E c'è già chi sospetta che il candidato indipendente possa finire nel mirino della macchina del fango, in particolare quella russa, pronta a influenzare il voto transalpino come fatto in occasione delle presidenziali Usa.
Media russi vicini al Cremlino hanno già iniziato a diffondere indiscrezioni scottanti sul rivale numero uno della leader del Front National.
Innanzitutto dando spazio a Julian Assange, che in un'intervista a un quotidiano moscovita ha detto di possedere "informazioni interessanti su Emmanuel Macron".
Dati - ha spiegato il fondatore di Wikileaks - "che provengono dalla corrispondenza personale dell'ex segretario di Stato Usa Hillary Clinton".
Poi è stata la volta di Nicolas Dhuicq, deputato della destra francese e presidente del gruppo d'amicizia Francia-Russia, che sul sito filorusso "Sputnik", ha scritto che "Macron potrebbe essere un agente americano che fa gli interessi delle banche", e ha lanciato dubbi sul suo orientamento sessuale.
"Macron sta diventando un cocco dei media francesi, inoltre, uno dei suoi sostegni è il celebre uomo d'affari Pierre Bergé, apertamente omosessuale e favorevole alle nozze gay. Dietro Macron c'è una facoltosa lobby gay, e questo dice tutto".
Lui, che è sposato con Brigitte Trogneux, smentisce: "Non c'è nessuna doppia vita, non ho nessun amante gay".
Obiettivo della campagna, dicono i beninformati, agevolare l'ascesa della Le Pen, la cui vittoria potrebbe infliggere un duro colpo all'Ue, dopo la Brexit, oltre che alla Nato, rimescolando gli equilibri internazionali a beneficio di Mosca.
MACRON, IL RITRATTO - VIDEO: