Francesco Persico, il sindaco di Azzano, ricoverato per Covid a New York: "Conto da 100mila dollari"
A marzo è stato ricoverato per 17 giorni in un ospedale newyorkese: "Per fortuna ero assicurato, ringrazio l'azienda"Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
"Con cosa paga?". Questa la prima domanda che gli hanno fatto non appena lo hanno messo in isolamento.
Francesco Persico, 33 anni, elettricista e vicesindaco di centrodestra ad Azzano San Paolo (Bergamo) racconta al Corriere la sua esperienza con il Covid a New York, quando a marzo è stato ricoverato in un ospedale a 6mila chilometri da casa.
Con un conto da capogiro: è stato in ospedale dal 9 al 25 marzo, 17 giorni di ricovero. "Centomila dollari di ospedale più 2.500 per aver percorso 800 metri di ambulanza", spiega. Era molto preoccupato, sapeva che la terapia intensiva costa 8mila dollari al giorno.
"Ringrazio la mia azienda, per fortuna ero assicurato, ma in quel momento il timore era forte. Sono stato anche fortunato, perché una clausola diceva che l'assicurazione non avrebbe pagato se l'Oms avesse dichiarato la pandemia globale. La mia fortuna è essere stato ricoverato prima".
Per appena due giorni, l'11 marzo infatti l'Oms ha dichiarato la pandemia.
"Sono il paziente zero del Mount Sinai West", così si definisce. Sintomi ai primi di marzo, quando già si trovava a New York per lavoro, ma non se se abbia contratto il virus negli Usa o nella Bergamasca, dove vive. Gli Stati Uniti ancora non erano pronti, l'emergenza non era scattata: "Ho aspettato mezz'ora sull'ambulanza, poi mi hanno trasferito nel reparto malattie infettive, quindi in terapia intensiva".
Lasciato l'ospedale il 25 marzo, il 4 aprile è tornato in Italia, dove si è sottoposto a due tamponi che hanno dato esito negativo. "Il fastidio più grande - lamenta - è chi prende questo virus alla leggera, ad Azzano in tre mesi abbiamo avuto cento morti".
(Unioneonline/L)