Fondi vaticani, parte il processo di appello per il cardinale Becciu
«Ho agito sempre nell'interesse della Santa sede», ribadisce alla vigilia tramite i suoi avvocatiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Si torna in aula per il secondo grado di giudizio del processo sui fondi riservati della Segreteria di Stato utilizzati per la compravendita di un palazzo in Sloane Avenue a Londra. Di fronte alla nuova corte presieduta da monsignor Alejandro Arellano Cedillo, decano della Rota Romana, affiancato da due giudici laici, ci saranno l'imputato, il cardinale di Pattada Angelo Becciu, e il promotore di Giustizia, Alessandro Diddi.
L'accusa, nell'ordinamento vaticano, viene infatti sostenuta dallo stesso promotore sia in primo, sia in secondo grado. Becciu sarà difeso dagli avvocati Fabio Viglione e Maria Concetta Marzo. Nei suoi confronti sono stati riformulati i capi di imputazione che in questo giudizio saranno peculato e truffa. Nell’impugnazione della sentenza di primo grado presentata l'8 agosto scorso dall'ufficio del promotore di giustizia, si chiede di condannare in secondo grado Becciu pure per «la subordinazione di monsignor Alberto Perlasca», fattispecie di reato non riconosciuta in primo grado.
«Si deve verificare se nelle azioni di Angelo Becciu possano rinvenirsi gli estremi della minaccia - scrivono i pm Diddi e Gianluca Perone -, tenuto conto che secondo la definizione ormai prevalente essa ricorre quando si prospetta un male ingiusto in grado di perturbare la serenità morale dell'individuo». «Ho agito sempre nell'interesse della Santa sede», ribadisce alla vigilia tramite i suoi avvocati il cardinale Becciu che ha fatto un passo indietro nell'ultimo conclave non partecipando al voto (ma alle congregazioni generali), proclamando ancora una volta la sua innocenza. In primo grado, Becciu era stato condannato a cinque anni e mezzo.
La compravendita del palazzo in Sloane Avenue, secondo la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale vaticano allora presieduto da Giuseppe Pignatone, avrebbe fatto perdere alle casse vaticane almeno 139 milioni di euro. Lo stesso Papa Leone XIV, ricorda Vatican news, ne ha fatto cenno nel corso della sua prima intervista pubblicata il 18 settembre, quando, parlando della situazione delle finanze vaticane, ha detto: «L'acquisto di questo edificio a Londra, in Sloane Avenue, è stato ampiamente pubblicizzato, e quanti milioni sono stati persi di conseguenza».
Domani, a 644 giorni dalla sentenza in primo grado, si riapre il dibattimento con cinque udienze previste nella prima settimana (dal 22 al 26 settembre). Nuovo capitolo, quindi, dopo il primo grado che, iniziato nel luglio 2022, si è concluso il 16 dicembre 2023 con la condanna di dieci imputati per reati che vanno, tra gli altri, dalla truffa alla corruzione.
(Unioneonline)