Boris Johnson vince nettamente in Inghilterra ma deve guardarsi dall’eventualità di un referendum scozzese, dopo la vittoria degli indipendentisti dello Scottish National Party di Nicola Sturgeon.

Si è conclusa la più vasta tornata elettorale locale mai convocata in Gran Bretagna, la prima dopo la definitiva entrata in vigore della Brexit e dopo il tragico terremoto della pandemia da Covid.

A Londra si riconferma sindaco il laburista Sadiq Khan, figlio di immigrati pakistani, pur perdendo un po’ di consensi rispetto al 2015.

Il braccio di ferro sulla Scozia dunque è tutt’altro che concluso, vista la grande avanzata dell’Snp, ma Biros Johnson può dirsi soddisfatto. Sia perché Sturgeon non ha ottenuto la maggioranza assoluta che avrebbe dato più forza alle sue rivendicazioni di separazione dall’Inghilterra e ritorno nella Ue, sia perché il premier si è rafforzato ulteriormente nell’Inghilterra profonda, mentre il Labour di Keir Starmer porta a casa nel complesso un bottino desolante, peggiore di quello raccolto 5 anni fa da Jeremy Corbyn.

Sturgeon esulta comunque nella convinzione di disporre "senza alcun dubbio di una maggioranza pro indipendenza" a Edimburgo (vista l'impennata degli alleati Verdi locali a 9 seggi), invocando a questo punto il via libera al referendum come un obbligo democratico.

(Unioneonline/L)

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