Ci sarebbero anche degli italiani coinvolti nella strage sfiorata alla stazione ferroviaria di Dusseldorf, dove intorno alle 21 di giovedì un uomo armato di ascia si è scagliato contro i viaggiatori che si trovavano nell'atrio e lungo le banchine dei treni.

Lo ha riferito la polizia tedesca, che parla di due donne bergamasche, entrambe lievemente ferite.

I feriti in totale sono sette, uno dei quali sarebbe grave. Dato confermato anche dal portavoce della polizia tedesca, Rainer Kerstien, che ha aggiunto che tra le persone portate in ospedale ci sarebbe anche una ragazzina di 13 anni.

L'uomo - un 36enne originario dell'ex Jugoslavia, con gravi problemi psichici - avrebbe agito da solo. Quando si è visto rincorrere dagli agenti di polizia si è gettato da un ponte: è gravemente ferito e ora si trova in ospedale.

"Non stiamo ancora usando la parola 'terrorismo", ha tenuto a precisare il portavoce della polizia Kerstien, aggiungendo che al momento c'è nessuna seria minaccia di ulteriori attacchi. La stazione principale della capitale dello stato del Nord Reno-Westfalia è stata evacuata per precauzione.

I treni sono stati cancellati o deviati verso altri scali ferroviari. Sono intervenute le forze speciali e un elicottero si è alzato in volo per presidiare il centro di Dusseldorf. Drammatiche le testimonianze di chi ha vissuto quei momenti, come quella di un addetto della stazione. "Eravano sulla banchina in attesa del treno - ha detto ai cronisti del quotidiano tedesco Bild - e quando è arrivato, all'improvviso un uomo è saltato fuori con un'ascia e ha iniziato a colpire i passeggeri. C'era sangue dappertutto. Non ho mai visto una cosa del genere".
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