Dalla spiaggia più bella del mondo al cuore della Norvegia: la Sardegna incanta Oslo
Applausi a scena aperta per Cala Goloritzè, ma il viaggio culturale va ben oltre le sue acque cristallinePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Quando sul grande schermo della Sala Concerti di Oslo sono apparse le immagini di Cala Goloritzè, in molti hanno trattenuto il fiato. Poi, sono partiti gli applausi.
Un riconoscimento che ha fatto da scintilla per un evento tutto dedicato alla Sardegna, protagonista assoluta delle celebrazioni per il 79º anniversario della Repubblica Italiana in Norvegia.
Ma quella della Sardegna a Oslo non è stata una semplice cartolina turistica. Oltre il mare, il pubblico — oltre 300 persone, tra norvegesi e italiani — ha scoperto un’Isola di cultura antica, musica profonda, sapori autentici e identità da raccontare.
Ad aprire l’iniziativa è stato l’ambasciatore d’Italia a Oslo, Stefano Nicoletti, che ha sottolineato quanto ci sia ancora da scoprire della Sardegna all’estero: «Non solo coste da sogno, ma anche la Sardegna dell’interno: i nuraghi, le maschere di carnevale, i costumi delle donne all’uncinetto, una civiltà pastorale antichissima e affascinante».
L’evento, organizzato dall’Ambasciata e dall’Istituto Italiano di Cultura, ha unito le arti in un racconto polifonico: musica, immagini, gastronomia, tradizione e innovazione. Al centro, la volontà di promuovere un’immagine più completa dell’isola nel nord Europa.
A dare voce alla Sardegna più profonda è stato il Quintetto Atlantico, guidato dal sassofonista Enzo Favata, tra i principali ambasciatori musicali dell’isola nel mondo. La loro esibizione ha intrecciato jazz e tradizione, con brani tratti da due album simbolici: Atlantico, contaminato da influenze latinoamericane, e Voyage en Sardaigne, un vero viaggio sonoro tra paesi, riti e strumenti tradizionali sardi.
«Abbiamo voluto far dialogare la musica mediterranea con quella d’oltreoceano», ha raccontato Raffaella Giampaola, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura a Oslo. «È stato un bellissimo modo per far scoprire, attraverso la musica, una Sardegna che emoziona e sorprende».
Il viaggio è poi proseguito… a tavola. La degustazione di prodotti tipici ha trasformato la sala in un angolo di Sardegna rurale: sette tipi diversi di pane carasau, formaggi artigianali, bottarga, vini e olii extravergine. Tutto preparato da un team arrivato appositamente dall’isola, guidato da Giampaolo Dui, vicepresidente del Distretto rurale del Nuorese.
«Abbiamo portato l’eccellenza di piccoli produttori locali», ha spiegato Dui. «Non è solo promozione culturale, è anche un ponte per il futuro: ho già ricevuto richieste di incontri per avviare collaborazioni commerciali».
L’iniziativa si inserisce in un progetto più ampio: rafforzare i legami tra la Sardegna e la Scandinavia. E a testimoniarlo ci sono anche i nuovi collegamenti aerei diretti tra Oslo, Cagliari e Alghero, finanziati dal bando regionale per l’internazionalizzazione.