Cyberattacco a Jbs, il colosso della carne ha pagato agli hacker russi un riscatto da 11 milioni
Lo ha reso noto il chief executive della filiale, Andre Nogueira
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Ammonta a 11 milioni di dollari il prezzo del riscatto (in bitcoin) che la filiale americana del colosso brasiliano Jbs, il maggior fornitore di carne al mondo, ha pagato ad una gang di hacker russi dopo aver subito un cyberattacco.
Lo ha reso noto al Wall Street Journal il chief executive della filiale, Andre Nogueira.
La società che gestisce Colonial Pipeline, il più grande oleodotto Usa, aveva già pagato 4,4 milioni di dollari ad un'altra banda di hacker russi ma l'Fbi in quel caso era riuscita a recuperare oltre metà della somma.
Il cyberattacco a quanto si apprende è stato perpetrato da un gruppo criminale di “pirati” molto ben organizzato: si tratta di REvil, Ransomware Evil, ed è conosciuta come un'organizzazione che noleggia il ransomware, ossia il software con il virus per chiedere il riscatto.
Tra i suoi precedenti affiliati Darkside, il gruppo accusato dell'hackeraggio a Colonial Pipeline, il più grande oleodotto Usa.
(Unioneonline/D)