I casi di coronavirus rilevati all'estero potrebbero essere solo "la punta dell'iceberg".

A mettere in guardia è il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus: "Ci sono stati alcuni casi preoccupanti sulla diffusione del 2019nCoV da persone che non hanno fatto viaggi in Cina", ha dichiarato e, dal momento che sono state messe in quarantena solo persone provenienti dalla Cina, il fatto che all'estero sia stato rilevato un "piccolo numero di casi" potrebbe comunque indicare "una più estesa trasmissione in altri Paesi" e un'accelerazione dell'epidemia.

In totale finora sono state infettate in Cina più di 40mila persone (all'estero 350) e sono oltre 900 i decessi (due le vittime fuori dalla Cina, una a Hong Kong e una nelle Filippine).

"Il contenimento resta il nostro obiettivo", ha scandito Ghebreyesus, precisando che una "missione di esperti internazionali" è partita per il Paese asiatico.

Anche per il presidente Xi Jinping la situazione "resta molto grave": lo ha detto visitando il Ditan Hospital di Pechino, la struttura sanitaria dedicata alla cura della polmonite, aggiungendo tuttavia che la Cina "può certamente centrare una vittoria piena nella lotta al nuovo coronavirus".

In Italia proprio poche ore fa sono tornati da Wuhan altri otto connazionali, messi in isolamento al Policlinico militare del Celio a Roma.

LO SCONTRO CON LA CINA - Intanto a Palazzo Chigi si è tenuta stamattina una riunione interministeriale presieduta dal premier Giuseppe Conte: "Il Governo - è la nota ufficiale - continuerà a perseguire una linea di massima precauzione con l'obiettivo prioritario di assicurare la tutela della salute di tutti i cittadini, come fatto finora con tutte le misure già assunte", tra restrizioni sui viaggi diretti e sul commercio con la Cina.

Misure che però secondo Pechino sono "eccessive": "Speriamo che l'Italia possa valutare la situazione in modo obiettivo, razionale e basato sulla scienza, rispettare le raccomandazioni autorevoli e professionali dell'Oms e astenersi dall'adottare misure eccessive", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Geng Shuang.

L'Organizzazione mondiale della sanità "ha ripetutamente affermato che non raccomanda di imporre restrizioni sui viaggi e sul commercio". Inoltre, ha aggiunto, "abbiamo anche visto che in questi giorni molti personaggi politici e amici di ogni estrazione sociale in Italia hanno espresso il loro sostegno agli sforzi della Cina contro l'epidemia: continueremo a rafforzare la cooperazione con l'Oms e altri Paesi, tra cui l'Italia, in modo aperto e trasparente per salvaguardare la sicurezza sanitaria regionale e globale".

(Unioneonline/D)
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