Cliente, marito e protettoreIn manette un giovane fiorentino
Prima cliente, poi marito, infine protettore di 'lucciole': è finita la notte scorsa con un arresto per sfruttamento della prostituzione la particolare trafila di un fiorentino che dopo aver sposato una prostituta uruguayana, ed essere stato lasciato, ha iniziato lui stesso a gestire l'attività di alcune immigrate dal Sudamerica.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La sezione buoncostume della squadra mobile di Firenze ha arrestato Juri Cioffo, 27 anni, residente nel Valdarno, con le accuse di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, reclutamento di prostitute all'estero.
SEDOTTO E ABBANDONATO.Secondo gli accertamenti della polizia, il giovane aveva fatto immigrare prostitute sudamericane per organizzarne l'attività a Firenze. In particolare, a due uruguayane e un'argentina chiedeva i soldi dell'affitto di un appartamento e quelli per la 'protezione’ in strada. A queste si sarebbe aggregata anche la moglie, nel frattempo ritornata, e che aveva conosciuto e sposato l'anno scorso che ne era stato cliente. La donna, ottenuto così il permesso di soggiorno, l'aveva abbandonato tanto che lui stesso sollecitò polizia e carabinieri a indagare sul mondo della prostituzione.
UNA STORIA ROCAMBOLESCA.Cioffo nel 2007 presentò varie denunce a polizia e carabinieri - di scomparsa, di sfruttamento della prostituzione e così via - in seguito all'allontanamento della moglie dal tetto coniugale dopo che la donna si era trasferita a Reggio Emilia. Le sue segnalazioni provocarono addirittura alcuni arresti della polizia sempre nel campo della prostituzione. Dopo un viaggio in Uruguay, però, l'uomo ha ingaggiato prostitute da far esercitare in Italia. Le donne coinvolte nell'attività di Firenze hanno tra i 28 e i 36 anni e sono madri di 4 o 5 figli, e gran parte dei guadagni li destinavano proprio al loro sostentamento.
A GENNAIO L'INIZIO DELL'ATTIVITA'.Secondo quanto emerso, l' arrestato le ha fatte venire in Italia a partire da gennaio procurando loro il biglietto aereo e un alloggio, cioè un appartamento preso in sub-affitto a Firenze e intorno al quale si sono concentrati i pedinamenti degli agenti. Secondo un racconto delle donne, tuttavia, non sarebbero mancati gli inconvenienti e una volta il loro protettore sarebbe stato bersagliato da colpi sparati con una pistola a pallini durante il tentativo di posizionarsi a Prato. Dalla vicenda emergono anche alcuni particolari boccacceschi come la pretesa di un cliente di volere la restituzione del prezzo pagato per la prestazione sessuale che è stata interrotta dall'irruzione della polizia.