Ceuta, l’agente che ha salvato il neonato: “La mamma nuotando lo portava in spalla, era gelato”
L'attimo immortalato nella foto che ha fatto il giro del mondo: “Ho pensato fosse uno zainetto, poi ho realizzato e mi sono precipitato”
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Una foto che sta facendo il giro del mondo quella che immortala un agente della Guardia Civil salvare un neonato nelle acque di Ceuta, enclave spagnola in Marocco dove da ore si stanno riversando migliaia di migranti del Nordafrica.
Oggi quell’uomo ha un nome, si chiama Juan Francisco: "Abbiamo preso il piccolo, era gelato, freddo, non si muoveva molto", il suo racconto. Il piccolo veniva portato in spalla dalla mamma nel tentativo disperato di raggiungere a nuoto Ceuta.
La stessa sorte tentata da altri circa 8.000 migranti a partire dalla notte tra domenica e lunedì.
"Eravamo tre persone in acqua, stavamo aiutando varie persone", ha spiegato l'agente alla televisione La Sexta. "Ho visto una donna con un salvagente giocattolo, cercava di sopravvivere", ha raccontato. "Pensavo che avesse in spalla uno zainetto con dei vestiti, ma dopo un suo movimento ho capito che si trattava di un neonato".
A quel punto, Juan Francisco non ci ha pensato due volte: "Io e un collega ci siamo diretti rapidamente verso di loro, io ho preso il bimbo e lui ha soccorso la madre". L'agente non ha capito subito in che condizioni fosse il piccolo: "Era così pallido e immobile che non sapevo se stesse bene o no", ha raccontato ancora a radio Cadena Ser. Secondo le informazioni di cui è in possesso, ha aggiunto, adesso sia il bimbo sia sua madre stanno bene. Questo salvataggio "un po' traumatico" è stato solo uno dei tanti effettuati in questi giorni da Juan Francisco.
"Lunedì ci sono stati arrivi continui di persone che cercavano disperatamente di raggiungere le nostre coste. C'erano padri, madri, anziani, bambini, di tutto". L'agente e i suoi colleghi sono stati in acqua anche per "10 o 15 ore". Sul migrante annegato nella traversata: "Non siamo arrivati in tempo".
(Unioneonline/D)