Il secondo agente della Us Capitol Police rimasto ferito ieri nel corso dell'assalto avvenuto a Washington da parte di un 25enne - che con l'auto si è schiantato contro le barriere di sicurezza dopo aver travolto i due poliziotti - resta in condizioni stabili e non corre pericolo di vita. L'altro, invece, è morto a causa delle gravi ferite, così come l'aggressore, raggiunto dagli spari.

Il presidente Usa, Joe Biden, si è detto "devastato" per quanto accaduto a Capitol Hill.

Intanto si ricostruisce il profilo del giovane responsabile: Noah Green soffriva probabilmente di disturbi mentali. Secondo quanto riportano i media americani, sui social scriveva di avere paura dell'Fbi e della Cia e di essere nel mirino del governo federale che voleva ottenere il "controllo della sua mente".

In vari post su Facebook e Instagram si professava un ammiratore e seguace di Louis Farrakhan, il religioso statunitense di 87 anni, musulmano, leader della Nation of Islam, più volte al centro di polemiche per alcuni suoi discorsi considerati antisemiti, omofobi e misogini.

Il governo Usa "è il nemico numero uno" per la comunità afroamericana, aveva scritto poche ore prima dell'attacco.

(Unioneonline/s.s.)
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