Brasile, parla Cesare Battisti: "La lotta armata? Una follia"
"Un personaggio inventato, che non esiste": sono le parole di Cesare Battisti, riferite a se stesso nell'immaginario collettivo, all'indomani della scarcerazione decisa dai giudici brasiliani in seguito all'arresto del 4 ottobre scorso, quando l'ex terrorista era stato fermato mentre tentava di raggiungere la Bolivia.
Battisti ha spiegato che in Brasile "sono accettato da tutti, tutti mi vogliono bene", e che il viaggio verso la Bolivia era in realtà "una trappola", qualcuno, ha detto, "ha voluto portarmi alla frontiera".
Inoltre ha rivelato di essere in possesso di alcune lettere di Alberto Torregiani, figlio di Pier Luigi, il gioielliere ucciso a Milano nel 1979, in cui "dice di non avere dubbi sul fatto che io non c'entri niente con la morte del padre".
Durante l'intervista ha poi ammesso: "Faccio autocritica sull'uso della lotta armata. Una cosa che non poteva dare risultati per nessuno, ho partecipato a un'idea che era una follia", aggiungendo che l'Italia gli manca, ma che tornerebbe solo per le vacanze, e di avere "compassione per le vittime. Ho 62 anni, ho dei figli e sono nonno".
(Redazione Online/s.s.)