Alexei Navalny, dopo l'arresto di ieri, è stato portato a Khimki, vicino a Mosca, nel secondo dipartimento del ministero dell'Interno. Lo dicono in una nota i sostenitori dell'oppositore.

Lì avrebbe trascorso la notte, senza la possibilità di incontrare il suo avvocato, che dovrebbe ottenere invece il permesso in mattinata.

Intanto dalla Germania arriva una precisa richiesta a Mosca per il rilascio. L'arresto, secondo una dichiarazione del ministro degli Esteri, "è totalmente incomprensibile".

Per l'ambasciatore americano in Russia, John Sullivan, "l'arresto dell'oppositore Alexiei Navalny immediatamente dopo il suo ritorno in Russia il 17 gennaio appare profondamente politicizzato", inoltre "la comunità internazionale osserverà attentamente il trattamento riservato a Navalny. Il governo russo è responsabile della sua salute e della sua sicurezza".

Sullivan ha sottolineato che "gli Stati Uniti notano con grave preoccupazione che la detenzione di Navalny è l'ultimo di una serie di quelli che appaiono attacchi che prendono di mira figure dell'opposizione e voci indipendenti critiche nei confronti delle autorità russe in un tentativo che si intensifica di mettere a tacere la società civile".

"I leader politici sicuri di sé - ha proseguito l'ambasciatore americano - non temono le voci indipendenti, né vedono la necessità di usare in modo improprio l'autorità legale per commettere violenze o arrestare ingiustamente gli oppositori politici".

(Unioneonline/s.s.)
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