Verso il sì agli spostamenti tra Comuni, non tra Regioni. Ripartono 2,7 mln di lavoratori
Le ipotesi sul tavolo del governo: negozi, bar e ristoranti riaprirebbero da metà maggioPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Trapelano le prime indiscrezioni sulle decisioni del governo in vista della fase 2.
Sul tavolo anzitutto il tema degli spostamenti, per il momento vietati se non per comprovate necessità. A partire dal 4 maggio, invece, il governo sta pensando di permettere di spostarsi da un Comune a un altro, mentre resterebbe proibito muoversi tra Regioni.
Niente di deciso, per il momento, ma stando a quanto trapela sarebbe questo per ora l'orientamento prevalente.
BAR E RISTORANTI - L'ipotesi è che il 4 maggio negozi di vendita al dettaglio, bar e ristoranti restino ancora fermi ma con la possibilità di eccezioni, come consentire la vendita da asporto per la ristorazione, che si aggiungerebbe alle consegne a domicilio, già permesse.
Non sarebbero ancora definite date, ma un'ipotesi sarebbe far riaprire i negozi dall'11 maggio, la ristorazione dal 18.
LAVORO - In generale l'allentamento delle misure restrittive dovrebbe coinvolgere al massimo 2,7 milioni di lavoratori.
Lo ha detto il capo della task force Vittorio Colao nel corso dell'incontro in videoconferenza tra Governo e sindacati secondo quanto riferito dai partecipanti. Colao avrebbe anche proposto di esonerare dal rientro i lavoratori 60enni appartenenti ai comparti che dovrebbero riaprire dal 4 maggio ma il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha detto di escludere questa ipotesi.
RIAPERTURE ANTICIPATE - Sul tema delle riaperture, il presidente uscente della Confindustria, Vincenzo Boccia, ha chiesto di riavviare gradualmente alcune attività già dal 27 aprile ma il Comitato tecnico scientifico (Cts) ha ancora una volta ribadito la linea della cautela e della gradualità.
I CRITERI - Nel documento elaborato dalla task force di Colao si precisa che la sicurezza sanitaria a livello locale sarà condizione essenziale per le riaperture. Tre i criteri principali che permetteranno di valutare quando e come riaprire: la situazione epidemiologica, l’adeguatezza del sistema sanitario locale e la disponibilità dei dispositivi di protezione individuale.
I perimetri di applicazione saranno le Regioni o le aree territoriali rilevanti. Il Comitato tecnico scientifico starebbe predisponendo una serie di indicatori.
(Unioneonline/D)