Via alle nuove regole del telemarketing: a partire da oggi scatta il blocco per le telefonate che dall’estero utilizzano finte numerazioni italiane, secondo le nuove regole dettate dall'Autorità per le telecomunicazioni. La delibera dell'Agcom prevede, in capo agli operatori nazionali che ricevono chiamate consegnate da operatori esteri, l'obbligo di bloccare in Italia le chiamate con numero fisso italiano e quelle con numero mobile italiano, a meno che l'utente non sia effettivamente in roaming all'estero.

Non ci saranno più “telefonate selvagge” ad ogni ora del giorno e della notte per, ad esempio, cambiare fornitore della luce? Sembra una pia illusione. Almeno a sentire le associazioni di consumatori italiani. Le nuove regole non fermeranno il fenomeno delle telefonate commerciali, afferma categorico il Codacons, scettico sulla reale efficacia delle misure introdotte dall'Agcom. 

Il settore del telemarketing genera un giro d'affari da 3 miliardi di euro annui in Italia, con 2.035 call center attivi e quasi 80.000 addetti - analizza il Codacons - Accanto agli operatori legali, tuttavia, vi è un sommerso di call center ubicati all'estero che operano nella più totale anarchia, violando le norme di settore e la privacy dei cittadini. Al punto che, nonostante i 32 milioni di utenti iscritti ad oggi al Registro Pubblico delle Opposizioni, ogni italiano riceve in media ogni settimana dalle 5 alle 8 telefonate commerciali, che portano a circa 15 miliardi il numero complessivo di chiamate indesiderate registrate in un anno nel nostro Paese.

Ma il blocco riguarderà solo i finti numeri fissi italiani, mentre le false numerazioni mobili continueranno a raggiungere gli utenti almeno fino a novembre. La seconda fase scatterà infatti dal prossimo 19 novembre: «Stesso meccanismo esteso alle chiamate internazionali che esibiscono un numero mobile italiano», dice Adiconsum. «In pratica, si chiude anche la finestra più sfruttata negli ultimi mesi dalle reti di spam e phishing telefonico». 

Ma anche a quel punto sarà ancora possibile falsificare le numerazioni chiamando dall'Italia, e il blocco non si estenderà alle chiamate commerciali che usano prefissi stranieri. Infine, vanno considerate le contromisure che saranno adottate dai call center illegali, i quali utilizzano tecnologie sempre più sofisticate per aggirare blocchi e divieti e colpire gli utenti.

Assoutenti spiega: «Il destinatario della chiamata vede comparire questo numero fasullo, ignaro che si tratti di un'identità contraffatta, ed è quindi portato con l'inganno a rispondere al telefono. Una tecnica utilizzata da operatori e call center illegali per proporre attraverso il telemarketing investimenti finanziari ma anche contratti di forniture energetiche».

Giuliano Frau, presidente regionale dell'Adoc, non nasconde lo scetticismo per una misura che «non servirà a nulla o quasi». Secondo l'esponente dell'associazione infatti «l'unica soluzione sarebbero pesanti sanzioni. E non i pochi spicci in confronto ai fatturati miliardari delle compagnie. Perché altrimenti le telefonate continueranno indisturbate». 

(Unioneonline)

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