"È sotto gli occhi di tutto che il quadro internazionale e nazionale segnali una mutazione di fase rispetto ai mesi passati; nel mondo i contagiati superano 35 milioni con oltre 1 milione di decessi, e l'Ecdc posizione l'italia al 45esimo posto. In tutti i paesi c'è inversione di marcia ripristinando misure restrittive: l'Italia sta meglio in questo momento e sta reggendo meglio questa seconda ondata ma non dobbiamo farci illusioni e sarebbe sbagliato sulla base dei numeri credere di esserne fuori". Sono le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza, che illustra oggi alla Camera, poi in Senato, i contenuti del nuovo dpcm per il contenimento della pandemia da Covid-19.

"C'è una fase di peggioramento oggettivo e dentro questa fase, l'Italia, sta meglio", ha proseguito Speranza, "ma da 9 settimane la tendenza è di una crescita del numero dei casi".

"Inoltre - ha aggiunto - nella prima fase il virus aveva colpito un'area del paese precisa, ora c'è un elemento di novità perché non c'è più una dinamica di territorialità, con un pezzo del Paese molto colpito ed un altro colpito in modo solo marginale. In questa seconda fase non è piu così e c'è una crescita diffusa e generalizzata e nessuna realtà è fuori dai rischi. C'è bisogno della massima attenzione in ogni angolo del paese".

Bisogna ripristinare - ha quindi specificato Speranza - la "massima collaborazione tra Stato e regioni, con le quali abbiamo avuto un incontro e prima della firma del Dpcm ne avremo un altro".

Quanto all'obbligo delle mascherine: " Nel Dpcm valutiamo l'estensione dell'obbligo anche all'aperto, in maniera continuativa e in ogni situazione in cui c'è il rischio di incontrare persone non conviventi".

I CONTAGI - "In due mesi - ha spiegato il ministro - c'è stato un salto in avanti significativo dei casi: 3487 ora sono i ricoverati e in terapia intensiva abbiamo 323 persone. Questi numeri ad oggi sono sostenibili per il nostro servizio sanitario. È chiaro che rispetto ai giorni più difficili con 4mila persone in terapia intensiva la situazione è gestibile, ma non possiamo non vedere la tendenza. Il virus circola e continua a mandare persone in stato di grande sofferenza. Inoltre nella prima fase l'età media dei casi era di 70 anni e ora è di 41 anni: anche in questo caso la tendenza non può farci stare tranquilli perché ad agosto l' età media era di 31 anni".

LE SCUOLE - "Penso che sia ancora presto per un giudizio definitivo sulla capacita del Paese di mantenere un livello basso di contagio nelle scuole - il chiarimento - ma i primi numeri segnalano un impatto basso e buona capacità di tenuta. I casi ci sono e ci saranno nelle prossime settimane ma i protocolli che abbiamo individuato in questo momento sono solidi e, se rispettati con rigore, possono consentirci di gestire la partita delle scuole".

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata