Smart working, zone rosse, poteri speciali: cosa cambia con la proroga dell'emergenza
Non vuol dire necessariamente un nuovo lockdownPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il governo ha deciso di prorogare fino al 15 ottobre lo stato d'emergenza per la pandemia di coronavirus. Dopo il voto di ieri al Senato, oggi tocca alla Camera, quindi in serata il Consiglio dei ministri dovrebbe deliberare la proroga.
Secondo alcuni esponenti delle opposizioni la proroga serve per rinchiudere nuovamente gli italiani. Ma stato d'emergenza significa lockdown? Assolutamente no, anche se nel malaugurato caso la situazione dovesse tornare drammatica come nei mesi di marzo e aprile - con la salute pubblica compromessa e gli ospedali al collasso - un nuovo lockdown non è ovviamente escluso.
La proroga significa conservare i poteri eccezionali che il governo ha avuto in questi mesi, l'emergenza infatti giustifica eventuali misure restrittive, zone rosse, limiti alla circolazione e stop agli ingressi da alcuni Paesi.
SCUOLA - Consente di comprare rapidamente, con procedure agevolate e più snelle, il materiale necessario per il ritorno a scuola in presenza dal 14 settembre. Banchi, gel, disinfettante, mascherine. Degli acquisti è incaricato il commissario straordinario Domenico Arcuri.
PROTEZIONE CIVILE - Idem per gli acquisti con procedure più snelle di mascherine e forniture mediche da parte della Protezione civile, la possibilità di requisire strutture per la quarantena o per la cura di malati, qualora gli ospedali dovessero tornare a riempirsi.
DPCM - Con i decreti del presidente del Consiglio si varano misure urgenti senza passare dal Parlamento, anche se nel testo della maggioranza si fa riferimento a "norme di natura primaria". Si chiede dunque al premier di evitare i Dpcm e privilegiare i decreti legge, emanati dal governo e immediatamente effettivi, anche se poi vanno approvati dal Parlamento. Sicuramente sarà prorogato l'obbligo di mascherine nei luoghi chiusi e di distanziamento.
SMARTWORKING - Nessun obbligo, non c'è mai stato. Ma dipendenti pubblici e privati, con modalità concordate con le aziende, potranno continuare a ricorrere allo smartworking sino alla fine dell'emergenza.
ZONE ROSSE E PAESI A RISCHIO - Lo stato d'emergenza consente di intervenire subito per circoscrivere eventuali zone rosse e limitare le libertà di movimento. Consente anche, per motivi sanitari, di bloccare i voli da e per gli Stati a rischio, o di limitare gli ingressi da alcuni Paesi. In questo momento in Italia è vietato l'ingresso a chi proviene o è stato in 16 Paesi, mentre c'è l'obbligo di quarantena per chiunque arrivi da Paesi extra Schengen.
NAVI QUARANTENA - Lo ha sottolineato anche Conte nell'intervento al Senato: snellita la procedure per reperire navi dove far trascorrere periodi di isolamento ai migranti che arrivano sulle nostre coste.
(Unioneonline/L)