Si spacciavano per poliziotti dell'antiterrorismo - o almeno è ciò che dicevano alle proprie vittime prima di entrare in azione - e poi facevano irruzione negli appartamenti degli spacciatori che prendevano di mira per svaligiarli.

In otto - sette italiani e un marocchino - sono stati arrestati dalla squadra mobile di Milano per una serie di rapine messe a segno tra febbraio e maggio dello scorso anno nella zona di San Siro, a Milano.

Si erano procurati delle pettorine della polizia, distintivi e pistole giocattolo del tutto simili a quelle in dotazione agli agenti.

Per gli investigatori, l'obiettivo della banda erano i carichi di droga e i soldi che gli spacciatori custodivano in casa, ma non è stato possibile provarlo in sede di indagine, dal momento che gli stessi spacciatori si sono trincerati dietro al silenzio e non hanno raccontato nulla.

A dare il via all'inchesta è stata la denuncia di una famiglia di nordafricani, che aveva ricevuto la "visita" del gruppo di malviventi. In quell'occasione, uno dei rapinatori aveva puntato una pistola alla testa a una bambina.

Gli arrestati abitavano tutti a Rozzano (Milano) e alcuni di loro erano parenti.
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