Scommesse su siti illegali, indagati una dozzina di calciatori di Serie A: tutti i nomi
Tra i giocatori coinvolti Fagioli, Tonali, McKennie, Di Maria, Zaniolo e l’ex rossoblù BellanovaDa sinistra, Bellanova, Zaniolo e Tonali (Ansa)
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Una dozzina di calciatori di Serie A indagati nell'inchiesta milanese su un giro di scommesse clandestine, che non riguarderebbe partite di calcio.
I fatti sarebbero avvenuti sino all’ottobre del 2023. Tra i nomi dei calciatori iscritti per aver scommesso illecitamente figurano quelli di Nicolò Fagioli, Sandro Tonali, Weston McKennie, Raoul Bellanova, Angel Di Maria, Nicolò Zaniolo, Alessandro Florenzi, Mattia Perin, Samuele Ricci, Matteo Cancellieri, Leandro Paredes, Cristian Buonaiuto, Matteo Falzarano, Adames Firpor, Marco Sartori. Coinvolti anche altri sportivi, tra cui il tennista Matteo Gigante.
I calciatori, secondo quanto si apprende, sarebbero sotto inchiesta per avere giocato sulle piattaforme illegali di scommesse e poker e per averle pubblicizzate tra altri calciatori. Sono indagati dunque per l'ipotesi che abbiano partecipato non a scommesse sul calcio ma sulle piattaforme illegali a giochi non autorizzati dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e, in particolare alle partite di poker su tavoli online.
IL SISTEMA
Nell’ambito delle indagini la Gdf ha sequestrato oltre un milione e mezzo di euro a cinque persone e a una società per «esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, riciclaggio e responsabilità amministrativa degli enti». Sono stati anche notificati, nell'inchiesta di pm Paolo Filippini e Roberta Amadeo, «decreti di fissazione di interrogatorio preventivo» davanti al gip, dopo la «richiesta di applicazione» dei domiciliari per i cinque indagati.
Dalle indagini, spiega il procuratore Marcello Viola, è emerso «un gruppo attivo nell’area milanese ritenuto responsabile dell’organizzazione illegale di scommesse, anche attraverso piattaforme online non autorizzate, utilizzate da numerosi scommettitori».
Gli inquirenti hanno inoltre appurato che gran parte dei pagamenti a saldo dei debiti di gioco destinati agli organizzatori fossero «veicolati mediante una gioielleria milanese per ostacolare la provenienza illecita del denaro e rendere difficile l’identificazione del reale beneficiario».
Il sistema secondo gli investigatori prevedeva «finte vendite da parte della gioielleria di orologi e monili di lusso che non venivano materialmente consegnati, ma costituivano unicamente la causale per il bonifico emesso dagli scommettitori a saldo del debito contratto per le scommesse effettuate sulle piattaforme illegali».
C’era anche un meccanismo «consolidato e strutturato per il pagamento dei debiti di gioco da parte degli scommettitori a favore degli organizzatori» con «l'utilizzo di numerosi soggetti prestanome che, mettendo a disposizione le proprie carte PostePay, account Revolut e conti correnti, ricevevano le transazioni finanziarie» per almeno 300mila euro, «destinate a saldare o ridurre le posizioni debitorie derivanti dalle scommesse illegali».
GLI ARCHITETTI
La richiesta di domiciliari è scattata per cinque persone che gestivano il giro. Tommaso De Giacomo, Patrik Frizzera, Antonio Scinocca, Antonino Parise e Andrea Piccini.
Il primo avrebbe avuto un ruolo di gestore e coordinatore delle attività legate alle scommesse illecite e alla gestione delle piattaforme, tra cui la comunicazione delle password di accesso al caricamento dei conti di gioco, la tenuta della contabilità dei debiti e dei crediti di ciascun giocatore al quale avrebbe indicato anche i canali per i pagamenti dei debiti ossia PostePay, Revolut, contanti o tramite Elysium, la gioielleria.
Il secondo invece avrebbe avuto un ruolo, oltre che di gestore delle piattaforme, di abilitare i giocatori al poker online creando le stanze chiuse e, tra l'altro di gestire i rapporti con i referenti della gioielleria Elysium per il recupero dei crediti.
Andrea Piccini, Antonino Parise e Antonio Scinocca, i soci, amministratori di diritto, di fatto e il legale rappresentante di Elysium, la gioielleria sui cui conti venivano saldati i debiti.
Poi c’è Pietro Marinoni, come emerge dagli atti, sfruttando le proprie conoscenze nel mondo del calcio a livello professionistico, avrebbe portato i clienti, aiutato i primi due nell'organizzazione delle attività legate alle scommesse e a occuparsi del ritiro dei soldi in contanti dagli scommettitori. Tonali, interrogato nel 2023, disse che ad iniziarlo alle scommesse fu proprio Marinoni, che «è del mio paese, all’epoca faceva l’arbitro ed è andato a scuola con mia sorella».
LE CONSEGUENZE SPORTIVE
A quanto si apprende, dal punto di vista penale i calciatori non rischiano molto e possono cavarsela con un’oblazione. Le verifiche più rilevanti saranno quelle della Procura federale della Figc, cui i pm milanesi trasmetteranno gli atti per eventuali sanzioni disciplinari.
TONALI E FAGIOLI “COLLETTORI”
Tonali e Fagioli hanno già scontato una squalifica e i fatti dell’inchiesta sarebbero avvenuti fino al 2023. Ma proprio i due centrocampisti di Fiorentina e Newcastle, secondo gli investigatori, «oltre ad aver effettuato numerose scommesse, avrebbero ricoperto il ruolo di collettori di scommettitori, per cui sarebbero stati remunerati con bonus sui propri conti di gioco». I due, infatti, sono indagati per una contestazione che riguarda anche la «pubblicità» data al giro di scommesse illegali, mentre tutti gli altri come «meri scommettitori».
I DEBITI DI FAGIOLI
Agli atti risultano anche i nomi di altri calciatori non indagati ma che avrebbero aiutato i compagni a ripagare i debiti. Tra questi il difensore della Juventus Federico Gatti, che con dei prestiti in denaro (40mila euro) avrebbe aiutato l’allora compagno di squadra Fagioli far fronte al pagamento dei debiti di gioco.
Il centrocampista avrebbe bonificato alla gioielleria ben 693.614 euro, la sua carta di credito era stata lasciata a disposizione dell’esercizio commerciale, dove era custodita in cassaforte.
Non indagati ma citati negli atti, sempre per lo stesso motivo di Gatti, anche il portiere Stefano Turati e l’ex difensore Radu Dragusin.
(Unioneonline/L)