"Da oggi parte una lunga marcia per cambiare il Paese e andare al governo". Sono queste le prime parole del segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini pronunciate sul palco di Pontida (Bergamo), storica roccaforte e luogo in cui il popolo del Carroccio si dà appuntamento per il raduno annuale.

"L'anno prossimo - ha aggiunto - saremo di nuovo qui, ma con la Lega e il centrodestra al governo e con l'Italia che riparte nel nome del lavoro, della sicurezza e della democrazia".

Poi subito un accenno alle vicende giudiziare che hanno coinvolto il partito nei giorni scorsi, con il sequestro dei conti correnti da parte della Procura.

"Qualche giudice che vuole fermare un partito o finire sul giornale, magari rispondendo agli ordini di qualcun altro, ma non può mettere il bavaglio a un milione di militanti", scalda la folla Salvini e a chi gli chiede come farà ora la Lega, dopo le disposizioni della magistratura: "Andiamo avanti senza soldi, aiutati dai cittadini. Chiederemo aiuto agli italiani", ha continuato.

"I giudici andassero a sequestrare i conti dei mafiosi in giro per l'Italia perché qui c'è gente per bene".

Poi, il tema dei referendum, che "sono una bellissima occasione non solo per i lombardi e i veneti, ma per tutta l'Italia, che può dimostrare di autogestirsi senza vincoli europei o romani".

Tra le iniziative che il segretario della Lega Nord Matteo Salvini ha lanciato c'è anche quella di redigere una proposta di legge per avere anche in Italia "come in altri Paesi giudici eletti direttamente dal popolo e poi chi sbaglia paga".

Inoltre, ha proposto, "quando saremo al governo daremo mano libera alle forze dell'ordine per portare pulizia e sicurezza alle nostre città. Questo impegno ce lo prendiamo si o no?".

Ieri, però, a tenere banco è stato anche il caso Bossi, che a Pontida non prenderà la parola. "Qui ci siamo tutti, anche Umberto Bossi", ha detto ancora Salvini, "ma nei momenti eccezionali parla uno".

"Il fatto che Bossi non prenda la parola dal palco di Pontida, ribatte il governatore della Lombardia, Roberto Maroni", dispiace. Perché Pontida è Bossi. Le decisioni, poi, le ha prese il segretario Matteo Salvini ma per me Bossi qui ha sempre il diritto di parlare".

(Redazione Online/m.c.)

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