La Sardegna e il Sud Italia continuano a bruciare e il governo studia contromisure per quando l’emergenza roghi sarà finita.

“Seguiamo con apprensione le vicende in tutte le aree del Paese interessate dall'emergenza incendi e metterà in cantiere un programma di ristori per le persone e le imprese colpite, insieme a un piano straordinario di rimboschimento e messa in sicurezza del territorio”, ha detto ieri il premier Mario Draghi.

E oggi sull’argomento torna anche il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio: "Bisogna concentrarsi sulla prevenzione, sulla sorveglianza delle aree e sugli avvistamenti. Presidiare il territorio e investire anche nella tecnologia", ha detto Curcio in un’intervista. 

"Gli incendi boschivi - ha poi spiegato - sono l'ultima fase di una filiera della tenuta del bosco. Una filiera che la legge 353 varata nel 2000 affida alle Regioni. Sono loro a dover provvedere alla tutela del territorio, alla prevenzione e allo spegnimento. La Flotta Aerea Stato interviene quando il danno è già fatto e la situazione già compromessa".

Curcio ha anche detto la sua sull’ipotesi di inasprimento delle pene per chi innesca i roghi: “Tutti i deterrenti contro chi colpisce il patrimonio boschivo vanno utilizzati", ha confermato. 

 Infine un appello: "C'è chi brucia le sterpaglie con un caldo torrido e poi ne perde il controllo, chi getta il mozzicone di sigaretta dalla macchina in corsa, chi fa la scampagnata con il falò e lo lascia acceso. A tutti questi cittadini dico: ricordatevi che potete provocare danni enormi, uccidere persone. A tutti chiedo di attivarsi al minimo allarme, chiamare il pronto intervento e segnalare". 

(Unioneonline/l.f.)

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