Richeldi (Cts): "Sacrifici ora per ripartire a gennaio. Scuola? Non ha senso riaprire a tutti i costi"
Le parole del primario del Policlinico Gemelli e presidente della Società italiana di pneumologiaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
"Sacrifici ora per ripartire a gennaio".
Lo ha detto Luca Richeldi, primario al Policlinico Gemelli di Roma e membro del Cts, su La Stampa.
"Speravamo tutti di arrivare al Natale in una situazione migliore, ma se a gennaio vogliamo ripartire con le normali attività dobbiamo sacrificarci", afferma il presidente della Società italiana di pneumologia.
Le nuove regole arrivate a ridosso delle festività le spiega così: "Si è deciso di aspettare fino all'ultimo, sperando di poterlo evitare. Ma nonostante un miglioramento ci sia stato, non vediamo un calo evidente di contagi e morti, il cui numero resta molto alto. E se proiettiamo questi dati sui prossimi giorni, sappiamo che avremo un aumento della circolazione del virus. Dobbiamo impedirlo".
Proprio perchè sta iniziando un periodo "in cui ci si riunisce e ci si assembra di più nelle case, con un'esposizione maggiore delle persone vulnerabili come gli anziani. Il rischio è di spianare la strada al virus, tante persone riunite in un luogo ristretto, al chiuso, e per molto tempo, sono il rischio massimo. E così descrivo la tavolata di Natale di una famiglia italiana".
Sul ritorno a scuola il 7 gennaio Richeldi ci va cauto: "Riprendere le lezioni in presenza è una priorità e credo che sia giusto puntare a ripartire, ma dovremo vedere quali saranno i dati. Se i numeri lo sconsiglieranno dovremo aspettare. Non avrebbe senso riaprire a tutti i costi e poi richiudere dopo due o tre settimane".
(Unioneonline/L)