Arrestata con l'accusa di aver preso parte a un'associazione criminale attiva nella preparazione di attentati terroristici e - come si legge in una nota ufficiale - "per essersi sottratta, in quanto genitore, ai propri obblighi legali al punto da compromettere la sanità, la sicurezza, la moralità e l'istruzione dei propri figli minori, in connessione con un'impresa di stampo terroristico".

Protagonista è una cittadina marocchina naturalizzata italiana di 35 anni, contro cui la polizia italiana ha eseguito un mandato di arresto europeo.

Ad agire, ieri sera, sono stati gli uomini della sezione antiterrorismo internazionale della Digos di Milano e personale della polizia di frontiera aerea dello scalo di Milano Malpensa.

Il mandato d'arresto era stato emesso il 23 dicembre dalla Corte d'Appello di Parigi per fatti commessi in Francia, Italia, Turchia e Siria nel corso del 2017.

La donna, sposata con un cittadino italiano, residente a Juan Les Pins (Francia) con la famiglia, a marzo ha abbandonato la casa con i tre figli minori all'insaputa del marito per raggiungere la Siria.

Le indagini avviate dalla polizia francese in seguito alla denuncia di scomparsa presentata dall'uomo hanno permesso in un primo momento di individuare la 35enne nei pressi del confine turco-siriano e poi, successivamente, in Siria nella provincia di Idlib.

Dopo mesi di silenzio, la donna, un mese fa circa, ha ricontattato il marito per rientrare in territorio europeo. La famiglia è stata poi espulsa dal territorio turco.

Così, le autorità francesi hanno chiesto aiuto a quelle italiane per rintracciarla nel nostro Paese, dove avrebbe potuto approdare; la 35enne ora si trova nel carcere di San Vittore, mentre i tre figli minori sono stati affidati al padre.

(Unioneonline/m.c.)
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