Hanno vinto il ricorso contro l'Italia i cinque cittadini eritrei arrivati nel nostro Paese e illegalmente respinti e riportati in Libia.

Il Tribunale di Roma ha riconosciuto loro il diritto a fare ingresso sul territorio italiano.

La vicenda risale al 2009: i cinque facevano parte di un gruppo di 89 migranti e richiedenti asilo soccorsi con una nave della Marina militare nel mar Mediterraneo e poi ricondotti dalle autorità italiane in Libia.

Qui erano stati esposti nuovamente a trattamenti inumani e degradanti, violenze e torture, secondo quanto riferito da Amnesty International Italia e Associazione studi giuridici sull'immigrazione (Asgi).

Nel 2016 hanno promosso un'azione legale presso il Tribunale civile di Roma nei confronti della presidenza del Consiglio e dei ministeri degli Affari esteri, della Difesa e dell'Interno. A novembre 2019 il tribunale ha dichiarato illegittimo il respingimento e ordinato il rilascio di un visto di ingresso per poter accedere alla procedura di riconoscimento della protezione internazionale. Le autorità italiane sono state condannate a risarcire i danni.

I cinque sono così arrivati oggi all'aeroporto di Fiumicino.

Una sentenza "dall'eccezionale portata simbolica", dicono le associazioni. Per la prima volta infatti viene stabilito da un tribunale italiano che ha diritto a un visto per chiedere asilo in Italia chi non è presente sul territorio italiano.

"Siamo felici di essere qui. Abbiamo ripreso ad avere fiducia nella giustizia e ora speriamo di avere la protezione di cui abbiamo bisogno", ha dichiarato uno dei cinque. "Finalmente si restituisce valore legale agli obblighi di protezione sanciti dall'art 10 della Costituzione. Questo arrivo rappresenta un precedente importante", hanno affermato Cristina Laura Cecchini e Salvatore Fachile, avvocati di Asgi.

"Cinque richiedenti asilo eritrei sono arrivati nel nostro Paese nel modo più sicuro e legale possibile. Ciò che dovrebbe essere garantito a tutti coloro che sono stati costretti a fuggire dai loro Paesi a causa di conflitti, persecuzione politica e altre violazioni dei diritti umani", ha aggiunto Ilaria Masinara, campaign manager su migrazione e discriminazione di Amnesty International Italia.

Dopo il periodo di quarantena, gli eritrei potranno avviare la procedura per chiedere all'Italia il riconoscimento della protezione internazionale. Nei prossimi mesi dovranno giungere in Italia anche altri tre migranti, oggi sostenuti dall'organizzazione non governativa Assaf.

(Unioneonline/D)
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