Per quanto riguarda le grandi aree urbane, o più precisamente le province al cui interno è presente un centro urbano con popolazione superiore al milione di abitanti, quest'anno lo studio evidenzia andamenti alquanto differenziati. Se Torino cede 16 posizioni e si porta dal 49° al 65° posto in classifica generale, Milano guadagna un'altra posizione dallo scorso anno e 13 dal 2010, passando dal 37° al 36° posto in graduatoria. Roma acquista 7 posizioni dal 2013 portandosi al 57° posto, mentre Napoli è stabile su posizioni di coda in 103° posizione. Nel 2014, in generale, i fattori positivi prevalgono nettamente su quelli negativi e, di conseguenza, la posizione delle grandi aree urbane manifesta degli avanzamenti più o meno marcati. "E' importante la sostanziale tenuta o il netto miglioramento in due province che ospitano centri urbani di grandi dimensioni, Milano e Roma - rileva Alessandro Polli, del Dipartimento di Scienze sociali ed economiche dell'Università La Sapienza di Roma - anche se l'esperienza di 14 anni di indagine ci induce a ritenere che, al di là dei facili ottimismi, si tratta di un risultato relativamente volatile e fortemente condizionato dagli stretti legami con la congiuntura internazionale, per cui ci sembra inutile enunciare regole auree".
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