Preparavano un’autobomba:cosca smascherata a Catania
Un’autobomba contro il clan rivale: il progetto è stato sventato dalla procura con un blitz che ha portato a 27 fermi. La guerra tra gruppi criminali di Adrano è cominciata dopo la rottura degli equilibri sulle attività illeciteUn'autobomba realizzata da un giovanissimo gruppo di fuoco era pronta a saltare in aria per eliminare il boss Alfio Sant'Angelo che era alla guida del clan rivale. E' il progetto della cosca Scalisi, di Adrano, sventato dalla Procura di Catania con il fermo di 25 appartenenti alle due frange rivali che si contendevano il racket dell'estorsione e il traffico di droga nella zona. Secondo intercettazioni effettuate dalla polizia e agli atti dell'inchiesta, l'autobomba era già allo stato esecutivo e mancava soltanto il telecomando per farla esplodere al passaggio dell'obiettivo dei sicari. Per questo, ha spiegato il procuratore capo di Catania Vincenzo D'Agata, si è reso necessario "intervenire urgentemente per evitare che la scia di sangue ad Adrano continuasse e per scongiurare un atto eclatante e drammatico". Complessivamente i provvedimenti di fermo emesso dalla Dda etnea sono 27, e sono finora 25 gli indagati fermati dalla Squadra mobile di Catania e da poliziotti del commissariato di Adrano. I contrasti sono nati dopo una rottura degli equilibri tra le due cosche che per 15 anni avevano controllato, una la gestione della droga e l'altra il racket delle estorsioni. L'inchiesta tratta anche un triplice omicidio, un delitto e diversi tentativi di omicidio. Durante le indagini, la polizia che si è avvalsa di intercettazioni, ha anche arrestato due giovanissimi sicari che si stavano recando a commettere un delitto, bloccati ufficialmente perché trovati in possesso di armi.