Istituto superiore di Sanità e Agenzia italiana del farmaco sono impegnati assieme nello sviluppo di uno studio nazionale comparativo e controllato per valutare l'efficacia della terapia con plasma ottenuto da pazienti guariti da Covid-19.

Il plasma dei guariti viene impiegato, rileva Aifa, per malati "affetti da forme severe di Covid-19".

Allo studio partecipano diversi centri, a cominciare da quelli che già da marzo ne stanno valutando l'efficacia a livello locale. Questo progetto consentirà di ottenere evidenze scientifiche solide sul ruolo che può giocare l'infusione di anticorpi in grado di bloccare l'effetto del virus.

La cura è sotto i riflettori per i risultati ottimi che sta ottenendo a Pavia e Mantova, dove pazienti gravissimi, afferma Giuseppe De Donno, primario di pneumologia dell'ospedale Carlo Poma di Mantova , si sono sentiti bene in pochissimo tempo.

COME FUNZIONA - Il plasma è la parte più "liquida" del sangue. Viene prelevato da persone guarite e somministrato - dopo una serie di test di laboratorio anche per verificare che si alto il livello di anticorpi neutralizzanti al suo interno - a pazienti malati.

C'è ovviamente il tema del quantitativo di plasma iperimmune di cui ci sarebbe bisogno. E quello della sicurezza, il sangue, infatti, è veicolo di diverse infezioni, si pensi all'epatite o all'hiv. Il donatore non deve far uso di determinate sostanze, inoltre. Per questo prima di un prelievo vanno fatti controlli rigorosissimi.

Secondo De Donno il plasma iperimmune è al momento "l'unica terapia" che funziona contro Covid-19.

Ma il ministero della Salute avverte: "Non è ancora un trattamento consolidato, perché non sono ancora disponibili evidenze scientifiche robuste".

UN FARMACO - Dal plasma iperimmune, poi si potrebbe ottenere un farmaco per una produzione su scala industriale, che aggirerebbe il problema della limitatezza del sangue disponibile.

"La tecnologia - spiega Roberto Burioni - ci consente di isolare i geni degli anticorpi dal plasma e produrne in laboratorio una quantità illimitata. A questo punto avremmo un siero artificiale che potrebbe essere prodotto in modo illimitato e a costi molto inferiori rispetto a quelli necessari per il plasma".

(Unioneonline/L)
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