"Sono io il 'bambino zero'". Lo rivela in un'intervista alle edizioni locali del Resto del Carlino Davide Galliera, oggi 31enne, l'ex bimbo da cui partì l'inchiesta sui casi di presunta pedofilia e satanismo nella Bassa Modenese del '97-'98.

Davide racconta di aver incontrato nei giorni scorsi i suoi fratelli naturali Ivan, 45 anni, e Debora, 42, che non vedeva da 24 anni. Cioè da quando, bambino, venne allontanato da casa dai servizi sociali e affidato a un'altra famiglia nel Reggiano.

"È stata una emozione fortissima - dice - Papà e mamma purtroppo non ci sono più, ma almeno ho due fratelli, ed è stato bellissimo rivederli. Ora non ci lasceremo mai più".

Nell'estate '97 Galliera - all'epoca aveva sette anni - raccontò all'assistente sociale dell'Ausl di subire abusi, e tra gli altri fece il nome del parroco don Giorgio Govoni, poi assolto post mortem, che aiutava la famiglia disagiata. L'inchiesta si allargò e una mattina del '98 sedici bambini fra Massa Finalese, Finale e Mirandola furono tolti dai servizi sociali Ausl alle loro famiglie, sospettate di pedofilia, e mai più riconsegnati.

Oltre venti persone furono accusate di far parte di una setta chiamata “I diavoli della Bassa Modenese" che, secondo l'accusa, era colpevole di pedofilia e violenza nei confronti dei bambini.

Tre anni fa, nel 2018, Davide dopo anni di silenzio ritrattò le accuse contro i genitori, e lo fece nell'inedita intervista al "bambino zero” del giornalista Pablo Trincia per il podcast “Veleno”, alle cui ricostruzioni si ispira la docuserie omonima appena uscita su Amazon Prime Video.

In questi ultimi tre anni, a seguito della ricostruzione della vicenda e del suo effetto mediatico, quattro dei sedici bambini di allora hanno voluto riallacciare i rapporti con i familiari, con i genitori, nel frattempo prosciolti dalle accuse. I genitori di Davide, Romano e Adriana Galliera, furono invece condannati e morirono a distanza di pochi anni, lei in carcere. 

(Unioneonline/v.l.)

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