Prime condanne per i furbetti dell'autocertificazione. Il reato contestato a chi durante il primo lockdown ha mentito sull'autocertificazione ed è stato incastrato dai successivi controlli delle forze dell'ordine è quello previsto dall'articolo 483 del codice penale: falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.

La pena base è di due mesi di reclusione, che viene ridotta e convertita in una multa di oltre 2mila euro.

Come spiega il Sole 24 ore, non si tratta di una sanzione amministrativa, ma di una vera e propria condanna converita in multa, che finisce sul casellario giudiziale.

Multe salate e fedina penale macchiata, non sono pochi i furbetti già incastrati. Meglio non mentire dunque, e pagare la sanzione amministrativa da 400 a 1.000 euro prevista dal decreto del governo Conte, perché dichiarare il falso a un pubblico ufficiale costa decisamente di più. E non solo in termini economici. La conversione in multa, infatti, non significa annullamento della condanna.

Una cosa da non dimenticare, soprattutto oggi nelle zone rosse e in vista di proabili nuove misure più restrittive che potrebbero coinvolgere tutta l'Italia.

(Unioneonline/L)
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